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a molte altre consagrato nel tempio di Venere, origine di sua fami- |
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glia, uno Aiace et una Medea, figure bellissime. Dopo lui Marco |
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Agrippa, più tosto rozzo di simil' leggiadrie che altrimenti, comperò |
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da quelli di Cizico di Asia due tavole, Aiace e Venere, e le mise in |
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publico; et egli stesso con lungo e bel sermone s'ingegnò di persua- |
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dere, acciò che ciascuno ne potesse prendere diletto e che più se ne |
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adornasse la città, che tutte cotali opere si dovessero recare a comune, |
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il che era molto meglio che, quasi in perpetuo esilio, per i contadi e |
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nelle ville de' privati lasciarle invecchiare e perdersi. Oltre a queste |
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poi Cesare Agusto nella più bella et ornata parte del suo Foro pose |
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due tavole bellissime: l'imagine della Guerra legata al carro del trion- |
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fante Alessandro, di mano di Apelle, et i Gemelli e la Vittoria. Dopo |
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costoro, recandosi la cosa ad onore e magnificenza, furono molti i |
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quali nei loro magnifichi templi et ampie logge et altri superbi edi- |
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ficii publici infinite ne consacrarono. Et andò tanto oltre la cosa et a |
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tanto onore se la recarono, potendo ciò che volevano, i prencipi ro- |
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mani et i possenti cittadini, che in brieve tutta la Grecia e l'Asia et |
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altre parti del mondo ne furono spogliate, e Roma non solo in pu- |
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blico, ma in privato ancora se ne rivestì e se ne adornò, durando que- |
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sta sfrenata voglia molto e molte etadi e molti imperadori se ne ab- |
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bellirono. E come questo avvenne nelle cose dipinte, così e molto più |
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nelle statue di bronzo e di marmo, delle quali a Roma ne fu portato |
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d'altronde e ne fu fatto sì gran numero ch'e' si teneva per certo che vi |
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fusse più statue che uomini; delle arti delle quali e de' maestri più |
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nobili di esse è tempo omai che, come abbiamo fatto de' pittori e delle |
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pitture, così anco alcune cose ne diciamo, quanto però pare che al |
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nostro proponimento si convenga. |
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E però che egli pare che il ritrarre di terra sia comune a molte ar- |
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ti, non si potendo così bene divisare nella mente dello arte- |
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fice né così ben disegnare le figure le quali si deono formare, diremo |
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che questa arte sia madre di tutte quelle che in tutto o in parte in |
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qualunche modo rilèvano; massimamente che noi troviamo che que- |
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ste figure di terra in quei primi secoli furono in molto onore, et a |
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Roma massimamente quando i cittadini vi erano rozzi et il comune |
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povero, dove ebbero molte imagini di quelli Dei che essi adoravano di |
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terracotta, e ne' sacrificii appresso di loro furono in uso i vasi di ter- |
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ra. E molto più si crede che piacesse alli Dei la semplicità e povertà |
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di quei secoli che l'oro e l'argento e la pompa di coloro li quali poi |
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vennero. Il primo che si dice aver ritratto di terra fu Dibutade Sicio- |
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nio che faceva le pentole in Corinto, e ciò per opera d'una sua figliuola, |