Volume 1

Edizione Giuntina
    lungo, onde egli per acquistare nome di sollecito e presto dipintore,
    quando voglia o bisogno gliene venisse, fece in un giorno solo una ta-
    vola, la quale da questo fu chiamata "il lavoro d'un solo giorno",
    entrovi un fanciul dipinto molto bello. Fu innamorato costui in sua
5   giovanezza d'una fanciulletta di sua terra che faceva grillande di fiori,
    e recò nell'arte una infinità di fiori di mille maniere, quasi facendo
    con lei cui egli amava a gara; et in ultimo dipinse lei con una gril-
    landa di fiori in mano la quale ella tesseva, e questa tavola fu stimata
    di grandissimo prezzo, e da colei che v'era entro dipinta ebbe nome
10   la Grillandatessente; il ritratto della quale di mano d'un altro buon
    maestro comperò Lucullo in Atene duoi talenti. Fece questo artefice
    medesimo alcune altre opere molto magnifiche, come fu un sacri-
    ficio di buoi - del quale se ne adornò in Roma la loggia di Pompeo
    Magno -, all'eccellenza della quale opera et all'invenzione si sono
15   provati d'arrivare molti, ma niuno vi aggiunse giamai. Egli primie-
    ramente volendo mostrare con bella arte la grandezza d'un bue, lo
    dipinse non per lo lungo, ma in iscorcio et in tal maniera che la lun-
    ghezza vi appariva giustissima; e poi, conciosiaché tutti coloro che
    vogliono far parere in piano alcuna cosa di rilievo adoperino color
20   chiaro e bruno mescolandoli insieme con certa ragione e propor-
    zione, egli lo dipinse tutto di color bruno, e del medesimo fece ap-
    parir l'ombre del corpo: grande arte certamente nel piano far parere le
    cose di rilievo, e nel rotto intere. Visse costui in Sicione, che lungo
    tempo fu questa terra quasi la casa della pittura et onde
25   tutte le nobili tavole, che molte ve ne ebbe per debito del comune
    pegnorate, furono poi portate a Roma da Scauro edile per adornare
    nella sua magnifica festa il Foro Romano.
    Dopo questo Pausia, Eufranore da Ismo avanzò tutti gli altri di
    sua età - e visse intorno agli anni della olimpiade 124 che batte intorno
30   a l'anno di Roma 430 -, avengaché egli lavorasse anco in marmo, in
    metallo et in argento colossi et altre figure, ché fu molto agevole ad
    imprendere qualunche si fusse di queste arti, ma bene le esercitava
    con molta fatica; et in tutte fu ugualmente lodato. Ebbe vanto d'es-
    sere il primo che alle imagini degli eroi desse tale maestà quale a
35   quegli si conviene, e che nelle sue figure usasse ottimamente le pro-
    porzioni, comeché nel fare i corpi alle sue figure paresse un poco sot-
    tile e ne' capi e nelle mani maggior del dovere. L'opere di lui più
    lodate sono una battaglia di cavalieri, dodici Dei, un Teseo, sopra
    il quale soleva dire il suo essere pasciuto di carne e quel di Parrasio
40   di rose. Vedevasi del medesimo a Efeso una tavola molto nobile
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