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non che questo nasce da la povertà propria e dal poco favore de' |
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potenti, come si è detto, e non da grado di maggiore nobiltà. All'e- |
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streme fatiche del corpo et a' pericoli proprii e dell'opere loro, riden- |
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do e senza alcun disagio rispondono che, se le fatiche et i |
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pericoli maggiori arguiscono maggiore nobiltà, l'arte del cavare i |
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marmi delle viscere de' monti, per adoperare i conii, i pali e le mazze, |
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sarà più nobile della scultura, quella del fabbro avanzerà l'orefice |
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e quella del murare l'architettura. E dicono appresso che le vere |
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difficultà stanno più nell'animo che nel corpo, onde quelle cose che di |
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lor natura hanno bisogno di studio e di sapere maggiore son più |
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nobili et eccellenti di quelle che più si servono della forza del corpo; |
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e che, valendosi i pittori della virtù dell'animo più di loro, questo |
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primo onore si appartiene alla pittura. Agli scultori bastano le seste |
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o le squadre a ritrovare e riportare tutte le proporzioni e misure |
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che egli hanno di bisogno; a' pittori è necessario, oltre al sapere |
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ben adoperare i sopradetti strumenti, una accurata cognizione di |
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prospettiva, per avere a porre mille altre cose che paesi o casamenti, |
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oltra che bisogna aver maggior giudicio per la quantità delle figure |
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in una storia, dov'e' può nascer più errori che in una sola statua. |
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Allo scultore basta aver notizia delle vere forme e fattezze de' corpi |