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e vivo dono che alla virtuosissima et eccellentissima opera di Apelle |
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fece Alessandro il Magno, donandoli non tesori grandissimi o stato, ma |
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la sua amata e bellissima Campsaspe; et avvertischino di più che Ales- |
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sandro era giovane, innamorato di lei e naturalmente agli affetti di |
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Venere sottoposto, e re insieme e greco - e poi ne faccino quel giudizio |
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che piace loro. Agli amori di Pigmalione e di quelli altri scelerati non |
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degni più d'essere uomini, citati per pruova della nobilità della arte, |
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non sanno che si rispondere, se da una grandissima cecità di mente e |
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da una sopra ogni natural modo sfrenata libidine si può fare argumento |
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di nobiltà. E di quel non so chi allegato dagli scultori d'aver fatto la |
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Scultura d'oro e la Pittura di argento, come di sopra, consentono |
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che, se egli avessi dato tanto segno di giudizioso quanto di ricco, non |
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sarebbe da disputarla. E concludono finalmente che lo antico vello dello |
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oro, per celebrato che e' sia, non vesti però altro che un montone senza |
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intelletto; per il che né il testimonio delle ricchezze né quello delle voglie |
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disoneste, ma delle lettere, dello esercizio, della bontà e del giudizio |
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son quelli a chi si debbe attendere. Né rispondono altro alla dificultà |
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dello avere i marmi et i metalli, se non che questo nasce da la povertà |
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propria e dal poco favore de' potenti, come si è detto, e non da grado di |