Volume 1

Edizione Giuntina
    un prezzo maggiore del maraviglioso, bello e vivo dono che alla
    virtuosissima et eccellentissima opera d'Apelle fece Alessandro il Ma-
    gno, donandogli non tesori grandissimi o stato, ma la sua amata e
    bellissima Campsaspe; et avvertischino di più che Alessandro era
5   giovane, innamorato di lei e naturalmente agli affetti di Venere sot-
    toposto, e re insieme e greco - e poi ne faccino quel giudizio che
    piace loro. Agli amori di Pigmalione e di quelli altri scelerati non
    degni più d'essere uomini, citati per pruova della nobiltà dell'arte,
    non sanno che si rispondere, se da una grandissima cecità di mente
10   e da una sopra ogni natural modo sfrenata libidine si può fare argu-
    mento di nobiltà. E di quel non so chi allegato dagli scultori d'aver
    fatto la Scultura d'oro e la Pittura d'argento, come di sopra, consen-
    tono che, se egli avesse dato tanto segno di giudizioso quanto di
    ricco, non sarebbe da disputarla. E concludono finalmente che l'an-
15   tico vello dell'oro, per celebrato che e' sia, non vestì però altro che
    un montone senza intelletto; per il che né il testimonio delle ricchez-
    ze né quello delle voglie disoneste, ma delle lettere, dell'esercizio,
    della bontà e del giudizio son quelli a chi si debbe attendere. Né
    rispondono altro alla dificultà dell'avere i marmi et i metalli, se
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Edizione Torrentiniana
20   e vivo dono che alla virtuosissima et eccellentissima opera di Apelle
    fece Alessandro il Magno, donandoli non tesori grandissimi o stato, ma
    la sua amata e bellissima Campsaspe; et avvertischino di più che Ales-
    sandro era giovane, innamorato di lei e naturalmente agli affetti di
    Venere sottoposto, e re insieme e greco - e poi ne faccino quel giudizio
25   che piace loro. Agli amori di Pigmalione e di quelli altri scelerati non
    degni più d'essere uomini, citati per pruova della nobilità della arte,
    non sanno che si rispondere, se da una grandissima cecità di mente e
    da una sopra ogni natural modo sfrenata libidine si può fare argumento
    di nobiltà. E di quel non so chi allegato dagli scultori d'aver fatto la
30   Scultura d'oro e la Pittura di argento, come di sopra, consentono
    che, se egli avessi dato tanto segno di giudizioso quanto di ricco, non
    sarebbe da disputarla. E concludono finalmente che lo antico vello dello
    oro, per celebrato che e' sia, non vesti però altro che un montone senza
    intelletto; per il che né il testimonio delle ricchezze né quello delle voglie
35   disoneste, ma delle lettere, dello esercizio, della bontà e del giudizio
    son quelli a chi si debbe attendere. Né rispondono altro alla dificultà
    dello avere i marmi et i metalli, se non che questo nasce da la povertà
    propria e dal poco favore de' potenti, come si è detto, e non da grado di
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