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quale ella era, dove in un subietto medesimo volle che apparisse |
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il vario, l'iracondo, il placabile, il clemente, il misericordioso, il su- |
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perbo, il pomposo, l'umile, il feroce, il timido e 'l fugace, che tale era |
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la condizione e natura di quel popolo. Fu molto lodato di lui un ca- |
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pitano di nave armato di corazza, et in una tavola che era a Rodi Me- |
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leagro, Ercole e Perseo, la quale abronzata tre volte dalla saetta e non |
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iscolorita, accresceva la maraviglia. Dipinse ancora uno Archigallo, |
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della quale figura fu tanto vago Tiberio imperadore che per poterla |
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vagheggiare a suo diletto se la fece appiccare in camera. Videsi di lui |
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ancora una balia di Creti col bambino in braccio, figura molto cele- |
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brata, e Flisco e Bacco con la Virtù appresso e due vezzosissimi fan- |
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ciullini ne' quali si scorgeva chiara la semplicità della età e quella |
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vita senza pensiero alcuno. Dipinse inoltre un sacerdote sacrificante |
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con un fanciullo appresso, ministro del sacrificio con la grillanda e |
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con l'incenso. Ebbero gran fama due figure di lui armate, l'una che |
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in battaglia correndo pareva che sudasse, e l'altra che per stanchezza |
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ponendo giù l'arme pareva che ansasse. Fu lodata anco di questo ar- |
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tefice medesimo una tavola dove era Enea, Castore e Polluce, e simi- |
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gliantemente un'altra dove era Telefo, Achille, Agamennone et Ulis- |
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se. Valse ancora molto nel ben parlare, ma fu superbo oltre a misura |
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lodando se stesso arrogantemente e l'arte sua, chiamandosi per so- |
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pranome or Grazioso et ora con cotali altri nomi dichiarante |
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lui essere il primo e convenirsegli il pregio di quell'arte e d'averla |
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condotta a somma perfezzione, e sopratutto d'essere disceso da Apol- |
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lo; e che l'Ercole, il quale egli aveva dipinto a Lindo città di Rodi, era |
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tal e quale egli diceva più volte essergli apparito in visione. Fu con |
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tutto ciò vinto a Samo la seconda volta da Timante, il che male age- |
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volmente sopportò. Dipinse ancora per suo diporto in alcune pic- |
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ciole tavolette congiungimenti amorosi molto lascivi. |
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In Timante, il quale fu al medesimo tempo, si conobbe una molto |
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benigna natura; di cui intra le altre ebbe gran nome - e che è posta |
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da quegli che insegnono l'arte del ben dire per essempio di convene- |
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volezza - una tavola dove è dipinto il sacrificio che si fece di Ifigenia |
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figliuola di Agamennone la quale stava dinanzi allo altare per dover |
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essere uccisa dal sacerdote, d'intorno a cui erano dipinti molti che a |
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tal sacrificio intervenieno e tutti assai nel sembiante mesti, e fra gli |
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altri Menelao zio della fanciulla alquanto più degli altri; né trovando |
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nuovo modo di dolore che si convenisse a padre in così fiero spetta- |
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colo, avendo negli altri consumato tutta l'arte, con un lembo del |
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mantello gli coperse il viso, quasi che esso non potesse patire di vedere |