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sì orribile crudeltà nella persona della figliuola, ché così pareva che a |
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padre si convenisse. Molte altre cose ancora rimasero di sua arte |
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le quali lungo tempo fecero fede della eccellenzia dello ingegno e della |
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mano di lui, come fu un Polifemo, in una picciola tavoletta, che dor- |
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me; del quale volendo che si conoscesse la lunghezza, dipinse ap- |
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presso alcuni satiri che con la verga loro gli misuravano il dito grosso |
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della mano. Et insomma in tutte l'opere di questo artefice sempre |
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s'intendeva molto più di quello che nella pittura appariva e, comeché |
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l'arte vi fusse grande, l'ingegno sempre vi si conosceva maggiore. Bel- |
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lissima figura fu tenuta di questo medesimo, e nella qual e' pareva che |
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apparisse tutto quello che può far l'arte, uno di quei Semidei che gli |
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antichi chiamarono Eroi, la quale poi a Roma lungo tempo fu orna- |
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mento grande del tempio della Pace. |
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Questa medesima età produsse Euxenida che fu discepolo d'Ari- |
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stide, pittore chiaro, et Eupompo, il quale fu maestro di Panfilo da |
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cui dipoi imparò Apelle. Durò assai di questo Eupompo una figura |
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di gran nome rassembrante uno di quei campioni vincitori de' giuo- |
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chi olimpici con la palma in mano. Fu egli di tanta autorità appresso |
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i Greci, che, dividendosi prima la pittura in due maniere l'una chia- |
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mata asiatica e l'altra greca, egli partendo la greca in due, di tutte ne |
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fece tre: asiatica, sicionia et attica. Da Panfilo fu la battaglia e la vit- |
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toria degli Ateniesi a Fliunte dipinta e, dal medesimo, Ulisse come è |
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descritto da Omero in mare sopra una nave rozza a guisa di fodero. |
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Fu di nazione macedonico, et il primo di cotale arte che fosse nelle |
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lettere scienziato e principalmente nella arimetica e nella geometria, |
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senza le quali scienze egli soleva dire non si potere nella pittura fare |
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molto profitto. Insegnò aùpprezzo né volle meno da ciascuno discepolo |
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in dieci anni di uno talento, il qual salario gli pagarono Melanzio et |
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Apelle; e poté tanto l'esempio di questo artefice, che prima in Si- |
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cione e poi in tutta la Grecia fu stabilito che fra le prime cose che |
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s'insegnavano nelle scuole a' fanciulli nobili fusse il disegnare che va |
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inanzi al colorire, e che l'arte della pittura si accettasse nel |
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primo grado delle arti liberali. E nel vero appresso i Greci sempre fu |
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tenuta questa arte di molto onore e fu esercitata non solo da' nobili, |
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ma da persone onorate ancora, con espressa proibizione che i servi |
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non si ammettessero per discepoli di cotale arte. Laonde non si trova |
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che né in pittura né in alcuno altro lavoro che dal disegno proceda |
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sia stato alcuno nominato che fusse stato servo. |
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Ma innanzi a questi ultimi, de' quali noi abbiamo parlato, forse |
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XX anni, si trova essere stati di qualche nome Echione e Terimanto. |