Volume 1

Edizione Giuntina
    in ogni materia che forma ricever potesse, rassembravano; delle quali
    imagini alcune insino alli nostri giorni si sono conservate, massima-
    mente essendo stati, come ancora se ne vede segnali manifesti, quei
    popoli potentissimi e copiosi di uomini, et i loro re ricchissimi et oltre
5   a modo desiderosi di prolungare la memoria loro per secoli infiniti,
    et oltre a questo di maraviglioso ingegno e d'industria singolare e
    scienza profonda così nelle divine cose come nelle umane; il che si
    conosce da questo chiaramente, imperò che quelli che fra li Greci
    furono dipoi tenuti savii e scienziati oltre agli altri uomini andarono
10   in Egitto e da' savii e da' sacerdoti di quella nazione molte cose ap-
    pararono e le loro scienze aggrandirono (come si dice aver fatto Pita-
    gora, Democrito, Platone e molti altri), ch'e' non pareva in quel tempo
    che potesse essere alcuno interamente scienziato, se al sapere di casa
    non si aggiungeva della scienza forestiera, che allora si teneva che
15   regnasse in Egitto. Appresso costoro mi adviso io che fosse in gran
    pregio l'arte del ben disegnare e del colorire e dello scolpire e del
    ritrarre in qualunche materia et ogni maniera di forme,
    perciò che della architettura non si debbe dubitare che essi non fus-
    sero gran maestri, vedendosi di loro arte ancora le piramidi et altri
20   edificii stupendi che durano e che dureranno, come io mi penso, se-
    coli infiniti; senzaché e' pare che dietro agli imperii grandi et alle
    ricchezze et alla tranquillità degli stati sempre seguitino le lettere e le
    scienze et arte cotali appresso, così nel comune come nel privato: e
    questo non si debbe stimare che sia senza alcuna ragione, imperò che,
25   essendo l'animo dello uomo, per mio avviso, per sua natura deside-
    roso sempre d'alcuna cosa né mai sazio, aviene che, conseguito stato,
    ricchezze, diletto, virtù et ogni altra cosa che fra noi molto s'apprez-
    za, viapiù desidera vita come più di tutte cara e quanto far più si
    puote lunghissima, e non solo nel corpo suo proprio, ma molto più
30   nella memoria; il che fanno i fatti eccellenti primieramente, e poi
    coloro i quali con la penna gli raccontano e gli celebrano; di che non
    piccola parte si debbe attribuire a' pittori, agli scultori, agli architet-
    tori et altri maestri, i quali hanno virtù con le arti loro di prolungare
    la figura, i fatti et i nomi degli uomini ritraendoli e scolpendoli. E
35   perciò si vede chiaramente che quasi tutte quelle nazioni che hanno
    avuto imperio e sono state mansuete e, per consequente, facoltà di po-
    ter ciò fare, si sono ingegnate di fare la memoria delle cose loro con
    tali argomenti lunga quanto loro è stato possibile. A questa cagione
    ancora, e forse la primiera, si vuole aggiugnere la religione et il culto
40   degli Dei, qualunque esso stato si sia, intorno al quale in buona parte
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