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sia di fuoco: questa intasa i buchi dell'ar[r]icciato e fa una pelle più |
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unita per il muro. E poi ch'è secca, si va dandole d'imprimatura o |
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di mestica, e si lavora nel modo ordinario dell'olio, come abbiamo |
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ragionato. |
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E perché la sperienza di molti anni mi ha insegnato come si possa |
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lavorar a olio in sul muro, ultimamente ho seguitato, nel dipigner le |
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sale, camere et altre stanze del palazzo del duca Cosimo, il modo che |
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in questo ho per l'adietro molte volte tenuto; il qual modo breve- |
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mente è questo: facciasi l'arricciato, sopra il quale si ha da far l'into- |
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naco, di calce, di matton pesto e di rena, e si lasci seccar bene affatto; |
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ciò fatto, la materia del secondo intonaco sia calce, matton pesto |
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stiacciato bene e schiuma di ferro, perché tutte e tre queste cose, cioè |
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di ciascuna il terzo, incorporate con chiara d'uova battute quanto fa |
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bisogno et olio di seme di lino, fanno uno stucco tanto serrato che non |
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si può disiderar in alcun modo migliore. Ma bisogna bene avvertire di |
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non abbandonare l'intonaco mentre la materia è fresca, perché fende- |
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rebbe in molti luoghi, anzi è necessario, a voler che si conservi buono, |
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non se gli levar mai d'intorno con la cazzuola, overo mestola o |
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cu[c]chiara che vogliam dire, insino a che non sia del tutto pulita- |
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mente disteso come ha da stare. Secco poi che sia questo intonaco e |
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datovi sopra d'imprimatura o mestica, si condurranno le figure e le |
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storie perfettamente, come l'opere del detto palazzo e molte altre |
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possono chiaramente dimostrar a ciascuno. |
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CapitoloXXIII |
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Del dipignere a olio su le tele. |
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Gli uomini, per potere portare le pitture di paese in paese, hanno |
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trovato la comodità delle tele dipinte, come quelle che pesano poco et |