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fargli per lavorar anco in tavola. Questi cartoni si fanno così: impa- |
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stansi i fogli con colla di farina e a[c]qua cotta al fuoco - fogli, dico, |
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che siano squadrati -, e si tirano al muro con l'incollarli a torno duo |
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dita verso il muro con la medesima pasta, e si bagnano spruzzandovi |
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dentro per tutto acqua fresca, e così molli si tirano acciò nel seccarsi |
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vengano a distendere il molle delle grinze. Dapoi, quando sono sec- |
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chi, si vanno con una canna lunga che abbia in cima un carbone |
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riportando sul cartone, per giudicar da discosto tutto quello che nel |
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disegno piccolo è disegnato con pari grandezza; e così a poco a poco |
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quando a una figura e quando a l'altra dànno fine. Qui fanno i pittori |
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tutte le fatiche dell'arte del ritrarre dal vivo ignudi e panni di natu- |
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rale, e tirano le prospettive con tutti quelli ordini che piccoli si sono |
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fatti in su' fogli, ringrandendoli a proporzione. E se in quegli |
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fussero prospettive o casamenti, si ringrandiscono con la rete, la |
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qual è una graticola di quadri piccoli ringrandita nel cartone che |
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riporta giustamente ogni cosa. Per che, chi ha tirate le prospettive ne' |
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disegni piccoli, cavate di su la pianta, alzate col profilo e con la inter- |
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secazione e col punto fatte diminuire e sfuggire, bisogna ch'e' le ri- |
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porti proporzionate in sul cartone. Ma del modo del tirarle, perché |
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ella è cosa fastidiosa e difficile a darsi ad intendere, non voglio io parlare |