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che sono pervenuti alla età nostra. Tratterò bene di molte cose che |
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si appartengono al magistero di qual si è l'una delle arti dette, ma pri- |
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ma che io venga a' segreti di quelle o alla istoria delli artefici, mi par |
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giusto toccare in parte una disputa, nata e nutrita tra molti senza pro- |
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posito, del principato e nobilità non della architettura, ché questa hanno |
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lasciata da parte, ma della scultura e della pittura, essendo per l'una |
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e l'altra parte addotte, se non tutte, almeno molte ragioni degne di essere |
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udite e per gli artefici loro considerate. |
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Dico dunque che gli scultori, come dotati forse dalla natura e dallo |
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esercizio dell'arte di migliore complessione, di più sangue e di più forze, |
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e per questo più arditi et animosi de' nostri pittori, cercando di attri- |
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buire il più onorato grado alla arte loro, arguiscono e provano la |
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nobilità della scultura primieramente da la antichità sua, per aver il |
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grande Iddio fatto lo uomo, che fu la prima scoltura. Dicono che la |
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scultura abbraccia molte più arti come congeneri e ne ha molte più |
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sottoposte che la pittura, come il basso rilievo, il far di terra, di cera o |
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di stucco, di legno, d'avorio, il gettare de' metalli, ogni ceselamento, |
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il lavorare di incavo o di rilievo nelle pietre fini e negli acciai, et altre |
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molte le quali e di numero e di maestria avanzano quelle della pittura; |