Volume 1

Edizione Giuntina
    Questa sorte di figure si è usata molto nella cristiana reli-
    gione, attesoché infiniti maestri hanno fatto molti crocifissi e diverse
    altre cose. Ma invero non si dà mai al legno quella carnosità o mor-
    bidezza che al metallo et al marmo et all'altre sculture che noi veg-
5   giamo o di stuc[c]hi o di cera o di terra. Il migliore nientedimanco
    tra tutti i legni che si adoperano alla scultura è il tiglio, perché egli ha
    i pori uguali per ogni lato et ubbidisce più agevolmente alla lima et
    allo scarpello. Ma perché l'artefice, essendo grande la figura che e'
    vuole, non può fare il tutto d'un pezzo solo, bisogna ch'egli lo com-
10   metta di pez[z]i e l'alzi et ingrossi secondo la forma che e' lo vuol
    fare. E per appiccarlo insieme in modo che e' tenga, non tolga ma-
    strice di cacio, perché non terrebbe, ma colla di spicchî, con la quale
    strutta, scaldati i predetti pez[z]i al fuoco, gli commetta e gli serri in-
    sieme non con chiovi di ferro, ma del medesimo legno. Il che fatto,
15   lo lavori et intagli secondo la forma del suo modello. E degli arte-
    fici di così fatto mestiero si sono vedute ancora opere di bossolo lo-
    datissime et ornamenti di noce bellissimi, i quali, quando sono di bel
    noce che sia nero, appariscono quasi di bronzo. Et ancora abbiamo
    veduti intagli in nòccioli di frutte, come di ciregie e meliache, di mano
20   di Tedeschi molto eccellenti, lavorati con una pacienza e sottigliezza
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Edizione Torrentiniana
    Questa spezie si è usata molto nella cristiana religione, attesoché infiniti
    maestri hanno fatto molti crocifissi e diverse figure ancora. Ma invero
    non si dà mai al legno quella carnosità o morbidezza che al metallo et al
    marmo et a le altre sculture che noi veggiamo, cioè cose o di stuc[c]hi o
25   di cera o di terra. Il migliore nientedimanco tra tutti i legni che si ado-
    perano a la scultura è il tiglio, perché egli ha i pori uguali per ogni lato
    et ubbidisce più agevolmente alla lima et allo scarpello. Ma perché lo
    artefice, essendo grande la figura che e' vuole, non può fare il tutto d'un
    pezzo solo, bisogna ch'egli lo commetta di pez[z]i e lo alzi et ingrossi se-
30   condo la forma ch'e' lo vuol fare. E per appiccarlo insieme in modo che
    e' tenga, non tolga mastrice di cacio, perché non terrebbe, ma colla di
    spicchî, con la quale strutta, scaldati i predetti pezzi al fuoco, gli com-
    metta e gli serri insieme non con chiovi di ferro, ma del medesimo legno.
    Il che fatto, lo lavori et intagli secondo la forma del suo modello. E degli
35   artefici di così fatto mestiero si sono vedute ancora opere di bossolo lo-
    datissime et ornamenti di noce bellissimi, i quali, quando sono di bel
    noce che sia nero, appariscono quasi di bronzo. Et ancora abbiamo veduti
    intagli in nòccioli di frutte, come ciregie e meliache, di mano di Todeschi
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