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Questa sorte di figure si è usata molto nella cristiana reli- |
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gione, attesoché infiniti maestri hanno fatto molti crocifissi e diverse |
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altre cose. Ma invero non si dà mai al legno quella carnosità o mor- |
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bidezza che al metallo et al marmo et all'altre sculture che noi veg- |
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giamo o di stuc[c]hi o di cera o di terra. Il migliore nientedimanco |
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tra tutti i legni che si adoperano alla scultura è il tiglio, perché egli ha |
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i pori uguali per ogni lato et ubbidisce più agevolmente alla lima et |
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allo scarpello. Ma perché l'artefice, essendo grande la figura che e' |
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vuole, non può fare il tutto d'un pezzo solo, bisogna ch'egli lo com- |
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metta di pez[z]i e l'alzi et ingrossi secondo la forma che e' lo vuol |
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fare. E per appiccarlo insieme in modo che e' tenga, non tolga ma- |
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strice di cacio, perché non terrebbe, ma colla di spicchî, con la quale |
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strutta, scaldati i predetti pez[z]i al fuoco, gli commetta e gli serri in- |
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sieme non con chiovi di ferro, ma del medesimo legno. Il che fatto, |
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lo lavori et intagli secondo la forma del suo modello. E degli arte- |
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fici di così fatto mestiero si sono vedute ancora opere di bossolo lo- |
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datissime et ornamenti di noce bellissimi, i quali, quando sono di bel |
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noce che sia nero, appariscono quasi di bronzo. Et ancora abbiamo |
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veduti intagli in nòccioli di frutte, come di ciregie e meliache, di mano |
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di Tedeschi molto eccellenti, lavorati con una pacienza e sottigliezza |