Volume 6

Edizione Giuntina
    di Domenico dalla Rovere, cardinale di San Clemente, dove ancora
    alloggiava Pietro Perugino, il quale in quel tempo per papa Giulio
    dipigneva la volta della camera di Torre Borgia. Per che, avendo visto
    Pietro la bella maniera del Sansovino, gli fece fare per sé molti mo-
5   delli di cera, e fra gli altri un Cristo deposto di croce, tutto tondo, con
    molte scale e figure, che fu cosa bellissima. Il quale, insieme con l'al-
    tre cose di questa sorte, e modelli di varie fantasie, furono poi rac-
    colte tutte da messer Giovanni Gaddi, e sono oggi nelle sue case in
    Fiorenza alla piazza di Madonna. Queste cose, dico, furono cagione
10   che 'l Sansovino pigliò grandissima pratica con maestro Luca Signo-
    relli, pittore cortonese, con Bramantino da Milano, con Bernardino
    Pinturic[c]hio, con Cesare Cesariano, che era allora in pregio per ave-
    re comentato Vitruvio, e con molti altri famosi e begli ingegni di
    quella età.
15   Bramante adunque, desiderando che 'l Sansovino fusse noto a pa-
    pa Iulio, ordinò di fargli aconciare alcune anticaglie. Onde egli mes-
    sovi mano, mostrò nel rassettarle tanta grazia e diligenza, che 'l Papa
    e chiunque le vidde giudicò che non si potesse far meglio. Le quali
    lode, perché avanzasse se stesso, spronarono di maniera il Sansovino,
20   che datosi oltra modo alli studii, essendo anco gentiletto di com-
    plessione, con qualche trasordine addosso di quelli che fanno i gio-
    vani, s'amalò di maniera che fu forzato per salute della vita ritor-
    nare a Fiorenza; dove giovandoli l'aria nativa, l'aiuto d'esser giovane
    e la diligenzia e cura de' medici, guarì del tutto in poco tempo. Per
25   lo che parve a messer Piero Pitti, il quale procurava allora che nella
    facciata dove è l'oriuolo di Mercato Nuovo in Firenze si dovesse
    fare una Nostra Donna di marmo, che essendo in Fiorenza molti gio-
    vani valenti et ancora maestri vecchi, si dovesse dare quel lavoro a chi
    di questi facesse meglio un modello. Là dove fattone fare uno a
30   Baccio da Montelupo, un altro a Zaccheria Zachi da Volterra, che era
    anch'egli il medesimo anno tornato a Fiorenza, un altro a Baccio
    Bandinelli et un altro al Sansovino, posti in giudizio, fu da Lorenzo
    Credi, pittore eccellente e persona di giudizio e di bontà, dato l'onore
    e l'opera al Sansovino, e così dagl'altri giudici, artefici et intendenti.
35   Ma se bene gli fu per ciò allogata questa opera, fu nondimeno indu-
    giato tanto a provedergli e condurgli il marmo, per opera et invidia
    d'Averardo da Filicaia, il quale favoriva grandemente il Bandinello
    et odiava il Sansovino, che, veduta quella lunghezza, fu da altri cit-
    tadini ordinato che dovesse fare uno degl'Apostoli di marmo
40   grandi che andavano nella chiesa di Santa Maria del Fiore. Onde fatto
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