Volume 6

Edizione Giuntina
    il modello d'un San Iacopo - il quale modello ebbe, finito che fu l'ope-
    ra, messer Bindo Altoviti - cominciò quella figura, e continovando
    di lavorarla con ogni diligenzia e studio, la condusse a fine tanto per-
    fettamente che ella è figura miracolosa e mostra in tutte le parti es-
5   sere stata lavorata con incredibile studio e diligenzia ne' panni, nelle
    braccia e mani, traforate e condotte con tant'arte e con tanta grazia
    che non si può nel marmo veder meglio. Onde il Sansovino mostrò
    in che modo si lavoravano i panni traforati, avendo quelli condotti
    tanto sottilmente e sì naturali, che in alcuni luoghi ha campato nel
10   marmo la grossezza che 'l naturale fa nelle pieghe et in su' lembi e
    nella fine de' vivagni del panno: modo dificile, e che vuole gran tempo
    e pacienza a volere che riesca in modo che mostri la perfezzione del-
    l'arte. La quale figura è stata nell'Opera da quel tempo che fu finita dal
    Sansovino fin a l'anno 1565: nel qual tempo, del mese di dicembre, fu
15   messa nella chiesa di Santa Maria del Fiore per onorare la venuta
    della reina Giovanna d'Austria, moglie di don Francesco de' Medici,
    principe di Fiorenza e di Siena, dove è tenuta cosa rarissima, insieme
    con gli altri Apostoli, pure di marmo, fatti a concorrenzia da altri
    artefici, come s'è detto nelle Vite loro.
20   Fece in questo tempo medesimo per messer Giovanni Gaddi una
    Venere di marmo in sur un nicchio, bellissima, sì come era anco il
    modello che era in casa messer Francesco Montevarchi, amico di
    queste arti, e gli mandò male per l'innundazione del fiume d'Arno,
    l'anno 1558. Fece ancora un putto di stoppa et un cecero bellissimo
25   quanto si può, di marmo, per il medesimo messer Giovanni Gaddi,
    con molt'altre cose che sono in casa sua; et a messer Bindo Altoviti
    fece fare un camino di spesa grandissima, tutto di macigno, intagliato
    da Benedetto da Rovezzano, che fu posto nelle case sue di Firenze;
    dove al Sansovino fece fare una storia di figure piccole per metterla
30   nel fregio di detto camino, con Vulcano et altri Dei, che fu cosa ra-
    rissima. Ma molto più begli sono due putti di marmo che erano sopra
    il fornimento di questo camino, i quali tenevano alcune arme delli
    Altoviti in mano: i quali ne sono stati levati dal signor don Luigi di
    Toledo, che abita la casa di detto messer Bindo, e posti intorno a una
35   fontana nel suo giardino in Fiorenza dietro a' frati de' Servi. Due
    altri putti pur di marmo di straordinaria bellezza sono di mano del
    medesimo in casa Giovanfrancesco Ridolfi, i quali tengono similmen-
    te un'arme. Le quali tutte opere feciono tenere il Sansovino da tutta
    Fiorenza e da quelli dell'arte eccellentissimo e grazioso maestro. Per
40   lo che Giovanni Bartolini, avendo fatto murare nel suo giardino di
- pagina 180 -
pagina precedentepagina successiva