Volume 5

Edizione Giuntina
    gl'intagli de' fogliami, degl'uovoli et altre membra, cominciò Gio-
    vanni, dal considerare quel modo di fare con calcina e pozzolana, a
    provare se gli riusciva il far figure di basso rilievo; e così provandosi,
    gli vennero fatte a suo modo in tutte le parti, eccetto che la pelle
5   ultima non veniva con quella gentilezza e finezza che mostravano
    l'antiche, né anco così bianca. Per lo che andò pensando dovere esse-
    re necessario mescolare con la calcina di trevertino bianca, in cambio
    di pozzolana, alcuna cosa che fusse di color bianco; per che, dopo
    aver provato alcun'altre cose, fatto pestare scaglie di trevertino, trovò
10   che facevano assai bene; ma tuttavia era il lavoro livido e non bianco,
    e ruvido e granelloso. Ma finalmente fatto pestare scaglie del più
    bianco marmo che si trovasse, ridottolo in polvere sottile e stacciatolo,
    lo mescolò con calcina di trevertino bianco, e trovò che così veniva
    fatto senza dubbio niuno il vero stucco antico con tutte quelle parti
15   che in quello aveva disiderato. Della qual cosa molto rallegratosi,
    mostrò a Raffaello quello che avea fatto; onde egli, che allora facea,
    come s'è detto, per ordine di papa Leone X le logge del palazzo papale,
    vi fece fare a Giovanni tutte quelle volte di stucchi, con bellissimi
    ornamenti, ricinti di grottesche simili all'antiche, e con vaghissime e
20   capricciose invenzioni, piene delle più varie e stravaganti cose che si
    possano imaginare. E condotto di mezzo e basso rilievo tutto quel-
    l'ornamento, lo tramezzò poi di storiette, di paesi, di fogliami e varie
    fregiature, nelle quali fece lo sforzo quasi di tutto quello che può far
    l'arte in quel genere. Nella qual cosa egli non solo paragonò gl'anti-
25   chi, ma, per quanto si può giudicare dalle cose che si son vedute, gli
    superò; perciò che quest'opere di Giovanni per bellezza di disegno,
    invenzione di figure e colorito, o lavorate di stucco o dipinte, sono
    senza comparazione migliori che quell'antiche, le quali si veggiono
    nel Colosseo e dipinte alle Terme di Diocleziano et in altri luoghi.
30   Ma dove si possono in altro luogo vedere uccelli dipinti che più
    sieno, per dir così, al colorito, alle piume e in tutte l'altre parti vivi
    e veri, di quelli che sono nelle fregiature e pilastri di quelle logge?
    I quali vi sono di tante sorti di quante ha saputo fare la natura: al-
    cuni in un modo et altri in altro, e molti posti sopra mazzi, spighe e
35   panocchie, non pur di grani, migli e saggine, ma di tutte la maniere
    biade, legumi e frutti che ha, per bisogno e nutrimento degl'uccelli,
    in tutti i tempi prodotti la terra. Similmente de' pesci e tutti animali
    dell'acqua e mostri marini che Giovanni fece nel medesimo luogo,
    per non potersi dir tanto che non sia poco, fia meglio passarla con
40   silenzio che mettersi a volere tentare l'impossibile. Ma che dirò delle
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