Volume 5

Edizione Giuntina
    varie sorti di frutti e di fiori che vi sono senza fine e di tutte
    le maniere, qualità e colori che in tutte le parti del mondo sa pro-
    durre la natura in tutte le stagioni dell'anno? E che parimente d'i varii
    instrumenti musicali che vi sono naturalissimi E chi non sa, come
5   cosa notissima, che avendo Giovanni in testa di questa loggia, dove
    anco non era risoluto il Papa che fare vi si dovesse di muraglia, dipin-
    to, per accompagnare i veri della loggia, alcuni balaustri, e sopra
    quelli un tapeto: chi non sa, dico, bisognandone un giorno uno in
    fretta per il Papa che andava in Belvedere, che un palafreniero, il
10   quale non sapeva il fatto, corse da lontano per levare uno di detti
    tapeti dipinti, e rimase ingannato? Insomma si può dire, con pace
    di tutti gl'altri artìfici, che, per opera così fatta, questa sia la più
    bella, la più rara e più eccellente pittura che mai sia stata veduta da
    occhio mortale. Et ardirò oltre ciò d'affermare questa essere stata
15   cagione che non pure Roma, ma ancora tutte l'altre parti del mondo
    si sieno ripiene di questa sorte pitture. Perciò che, oltre all'essere
    stato Giovanni rinovatore e quasi inventore degli stucchi e dell'altre
    grottesche, da questa sua opera, che è bellissima, hanno preso l'esem-
    pio chi n'ha voluto lavorare, senzaché i giovani che aiutarono a Gio-
20   vanni, i quali furono molti, anzi infiniti, in diversi tempi, l'imparo-
    rono dal vero maestro e ne riempierono tutte le province. Seguitando
    poi Giovanni di fare sotto queste logge il primo ordine da basso,
    fece con altro e diverso modo gli spartimenti de' stucchi e delle pit-
    ture nelle facciate e volte dell'altre logge; ma nondimeno anco quelle
25   furon bellissime per la vaga invenzione de' pergolati finti di canne
    in varii spartimenti, e tutti pieni di viti cariche d'uve, di vitalbe, di
    gelsomini, di rosai e di diverse sorti animali e uccelli.
    Volendo poi papa Leone far dipignere la sala dove sta la guardia
    de' Lanzi al piano di dette logge, Giovanni, oltre alle fregiature che
30   sono intorno a quella sala, di putti, leoni, armi papali e grotesche,
    fece per le facce alcuni spartimenti di pietre mischie finte di varie
    sorti e simili all'incrostature antiche che usarono di fare i Romani alle
    loro Terme, tempî et altri luoghi, come si vede nella Ritonda e nel
    portico di S. Piero. In un altro salotto a canto a questo, dove stavano
35   i cubicularii, fece Raffaello da Urbino in certi tabernacoli alcuni Apo-
    stoli di chiaro scuro, grandi quanto il vivo e bellissimi; e Giovanni so-
    pra le cornici di quell'opera ritrasse di naturale molti papagalli di
    diversi colori, i quali allora aveva Sua Santità, e così anco babuini,
    gattimamoni, zibetti et altri bizarri animali. Ma quest'opera ebbe
40   poca vita, perciò che papa Paulo IV, per fare certi suoi stanzini e
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