Volume 5

Edizione Giuntina
    del Duomo, ch'è in testa dietro all'altare maggiore, nella quale egli
    primieramente fece tutto di sua mano l'ornamento di stucco con
    fogliami e figure, e due Vittorie ne' vani del semicircolo; il quale or-
    namento fu invero opera ricchissima e bella. Nel mezzo poi fece di
5   pittura a fresco l'ascendere di Cristo in cielo; e dalla cornice in giù
    fece tre quadri divisi da colonne di rilievo e dipinte in prospettiva.
    In quel di mezzo, che ha un arco sopra in prospettiva, è la Nostra
    Donna, San Piero e San Giovanni, e dalle bande, ne' due vani, dieci
    Apostoli, cinque per banda, in varie attitudini, che guardano Cristo
10   ascendere in cielo; e sopra ciascuno de' due quadri degl'Apostoli è
    un Angelo in iscorto, fatti per que' due che dopo l'ascensione dissono
    che gli era salito in cielo. Quest'opera certo è mirabile, ma più sa-
    rebbe ancora se Domenico avesse dato bell'aria alle teste, là dove
    hanno una certa aria non molto piacevole, perciò che pare che in
15   vecchiezza e' pigliasse un'ariaccia di volti spaventata e non molto
    vaga. Quest'opera, dico, se avesse avuto bellezza nelle teste, sarebbe
    tanto bella, che non si potrebbe veder meglio. Nella qual aria delle
    teste prevalse il Soddoma a Domenico al giudizio de' sanesi, perciò
    che il Soddoma le faceva molto più belle, se bene quelle di Dome-
20   nico avevano più disegno e più forza. E nel vero la maniera delle
    teste in queste nostri arti importa assai, et il farle che abbiano bel-
    l'aria e buona grazia ha molti maestri scampati dal biasimo che areb-
    bono avuto per lo restante dell'opera.
    Fu questa di pittura l'ultima opera che facesse Domenico, il quale
25   in ultimo entrato in capriccio di fare di rilievo, cominciò a dare opera
    al fondere de' bronzi, e tanto adoperò che condusse, ma con estrema
    fatica, a sei colonne del Duomo, le più vicine all'altar maggiore, sei
    Angeli di bronzo tondi, poco minori del vivo, i quali tengono, per
    posamento d'un candeliere che tiene un lume, alcune tazze overo
30   bacinette, e sono molto belli; e negl'ultimi si portò di maniera che
    ne fu sommamente lodato. Per che cresciutogli l'animo, diede prin-
    cipio a fare i dodici Apostoli per mettergli alle colonne di sotto, dove
    ne sono ora alcuni di marmo, vecchi e di cattiva maniera; ma non
    seguitò, perché non visse poi molto. E perché era quest'uomo ca-
35   pricciosissimo e gli riusciva ogni cosa, intagliò da sé stampe di legno
    per far carte di chiaroscuro, e se ne veggiono fuori due Apostoli fatti
    eccellentemente, uno de' quali n'avemo nel nostro Libro de' disegni,
    con alcune carte di sua mano disegnate divinamente. Intagliò simil-
    mente col bulino stampe di rame, e stampò con acqua forte alcune
40   storiette molto capricciose d'archimia, dove Giove e gl'altri Dei,
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