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Bella in Urbino. Ma perché egli sempre si dilettò de l'architettura |
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e de la prospettiva, si partì da Castel Durante; e condottosi in Lom- |
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bardia, andava ora in questa ora in quella città lavorando il meglio |
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che e' poteva, non però cose di grande spesa e di molto onore, non |
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avendo ancora né nome né credito. Per il che deliberatosi di vedere |
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almeno qualcosa notabile, si trasferì a Milano per vedere il Duomo, |
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dove allora si trovava un Cesare Cesariano, reputato buono geometra |
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e buono architettore, il quale comentò Vitruvio: e disperato di non |
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averne avuto quella remunerazione che egli si aveva promessa, di- |
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ventò sì strano che non volse più operare, e divenuto salvatico morì |
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più da bestia che da persona. Eravi ancora un Bernardino da Tre- |
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vio, milanese, ingegnere et architettore del Duomo e disegnatore |
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grandissimo, il quale da Lionardo da Vinci fu tenuto maestro raro, |
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ancora che la sua maniera fusse crudetta et alquanto secca nelle pit- |
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ture. Vedesi di costui in testa del chiostro delle Grazie una Resur- |
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ressione di Cristo con alcuni scórti bellissimi, et in S. Francesco una |
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cappella a fresco, dentrovi la morte di S. Piero e di S. Paulo. Costui |
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dipinse in Milano molte altre opere, e per il contado ne fece anche |
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buon numero tenute in pregio, e nel nostro libro è una testa di car- |
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bone e biacca d'una femina, assai bella, che ancor fa fede de la maniera |
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ch'e' tenne. |