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Ma per tornare a Bramante, considerata che egli ebbe questa fab- |
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brica e conosciuti questi ingegneri, si inanimì di sorte che egli si |
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risolvé del tutto darsi a l'architettura; laonde partitosi da Milano, |
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se ne venne a Roma innanzi lo Anno Santo del MD, dove conosciuto |
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da alcuni suoi amici e del paese e lombardi, gli fu dato da dipignere |
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a S. Giovanni Laterano sopra la Porta Santa, che s'apre per il Giub- |
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bileo, una arme di papa Alessandro VI lavorata in fresco, con Angeli |
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e figure che la sostengono. Aveva Bramante recato di Lombardia, |
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e guadagnati in Roma a fare alcune cose, certi danari, i quali |
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con una masserizia grandissima spendeva, desideroso poter viver del |
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suo et insieme, senza aver a lavorare, potere agiatamente misurare |
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tutte le fabriche antiche di Roma. E messovi mano, solitario e cogi- |
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tativo se n'andava, e fra non molto spazio di tempo misurò quanti |
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edifizii erano in quella città e fuori per la campagna, e parimente |
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fece fino a Napoli e dovunque e' sapeva che fossero cose antiche. |
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Misurò ciò che era a Tiboli et alla Villa Adriana, e, come si dirà poi |
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al suo luogo, se ne servì assai. E scoperto in questo modo l'animo |
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di Bramante, il cardinale di Napoli, datoli d'occhio, prese a favorirlo. |
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Donde Bramante seguitando lo studio, essendo venuto voglia al |
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cardinale detto di far rifare a' frati della Pace il chiostro di trevertino, |
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ebbe il carico di questo chiostro. Per il che desiderando di acquistare |