Volume 3

Edizione Giuntina
    Benedetto rimase attonito et ammutolito per la presenza di tanti si-
    gnori, ognuno se lo pensi. Tuttavia, messo il lavoro insieme il me-
    glio ch' e' potette, fece che il re rimase assai sodisfatto; ma egli non-
    dimeno, recatosi a noia quel mestiero, non lo poté più patire per la
5   vergogna che n'aveva ricevuto. E così messa da canto ogni timidità,
    si diede alla scultura, nella quale aveva digià a Loreto, stando con
    Giuliano suo zio, fatto per la sacrestia un lavamani con certi Angeli
    di marmo. Nella quale arte, prima che partisse d'Ungheria, fece co-
    noscere a quel re che, se era da principio rimaso con vergogna, la col-
10   pa era stata dell'esercizio che era basso, e non dell'ingegno suo, che
    era alto e pellegrino.
    Fatto dunque che egli ebbe in quelle parti alcune cose di terra e di
    marmo che molto piacquero a quel re, se ne tornò a Firenze, dove
    non sì tosto fu giunto, che gli fu dato dai Signori a fare l'ornamento
15   di marmo della porta della lor Udienza, dove fece alcuni fanciulli
    che con le braccia reggono certi festoni molto belli; ma sopra tutto
    fu bellissima la figura che è nel mezzo d'un S. Giovanni gio-
    vanetto, di due braccia, la quale è tenuta cosa singulare. Et acciò che
    tutta quell'opera fusse di sua mano, fece i legni che serrano la detta
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Edizione Torrentiniana
20   onde Benedetto ammutolito, l'uno e l'altro per il concorso di tanti si-
    gnori e per la fama di quelle restarono uc[c]ellati. Rimesse nientedimeno
    Benedetto il suo lavoro insieme il meglio che e' potette et in maniera
    pure che il re ne fu satisfatto: ma non egli, che recatosi a noia quel me-
    stiero, non lo poteva più patire per la vergogna che e' ne aveva ricevuto;
25   e così per disperazione rinegato tale arte, si mise in animo non volerla
    più fare. Et alzato l'animo, vinta la timidità, prese la scultura per
    arte: e non partì d'Ungheria ch' e' fece conoscere a quel re che la colpa
    era dello essercizio ch'era basso, e non dello ingegno suo, ch'era alto
    e pellegrino. Diedesi dunque a operare, e fece modelli di terra et alcune
30   cose di marmo; et a Fiorenza per lo desiderio d'oprare in ciò ritornato,
    fece e di terra e di legno molte opre.
    Avvenne che la Signoria di Fiorenza volse far fare la porta doppia
    di marmo della Udienza loro nel palazzo, e la allogarono a Benedetto;
    dove oltra l'ornamento ch'è molto bello, et alcuni fanciulli che festoni
35   reggono bellissimi, et una figura tonda di due braccia e mez[z]o d'un San
    Giovanni giovanetto, la quale è tenuta di dolcezza e di bellezza sin-
    gulare, nella sala di dentro alla Udienza è una Giustizia a sedere di
    marmo sopra l'arco di essa, ch'è molto lodevole. Et a questa opra fece di
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