Volume 3

Edizione Giuntina
    sagrestia di S. Maria del Fiore, finiti da lui la maggior parte dopo la
    morte di Giuliano suo zio, che son pieni di figure fatte di rimesso e di
    fogliami e d'altri lavori, fatti con mag[nifica] spesa et artifizio. Per
    la novità, dunque, di questa arte venuto in grandissimo nome, fece
5   molti lavori che furono mandati in diversi luoghi et a diversi prìn-
    cipi; e fra gl'altri n'ebbe il re Alfonso di Napoli un fornimento d'uno
    scrittoio, fatto fare per ordine di Giuliano zio di Benedetto, che
    serviva il detto re nelle cose d'architettura: dove esso Benedetto si
    trasferì; ma non gli piacendo la stanza, se ne tornò a Firenze. Dove
10   avendo non molto dopo lavorato per Mattia Corvino re d'Ungheria,
    che aveva nella sua corte molti Fiorentini e si dilettava di tutte le cose
    rare, un paio di casse con difficile e bellissimo magisterio di legni
    commessi, si deliberò, essendo con molto favore chiamato da quel
    re, di volere andarvi per ogni modo; per che fasciate le sue casse e
15   con esse entrato in nave, se n'andò in Ungheria. Là dove fatto reve-
    renza a quel re, dal quale fu benignamente ricevuto, fece venire le
    dette casse; e quelle fatte sballare alla presenza del re che molto disi-
    derava di vederle, vide che l'umido dell'acqua e 'l mucido del mare
    aveva intenerito in modo la colla, che nell'aprire gl'incerati quasi tut-
20   ti i pezzi che erano alle casse appic[c]ati caddero in terra: onde se
- pagina 524 -

Edizione Torrentiniana
    tutti gli armarii della sagrestia di Santa Maria del Fiore. Per che venuto
    per la novità di tale arte ingrandissimo nome, fece diversi lavori di legna-
    mi di cassoni et altre opere mandate a prìncipi italiani e forestieri anco-
    ra. Viveva allora Mattia Corvino re d'Ungheria, il quale avendo nella
25   sua corte Fiorentini che lavoravano opere, essi infinitamente gli lodarono
    le cose di Benedetto e l'ingegno di lui. Per il che volle saggio dell'opera
    sua, e piacciutogli fu mandato per esso. Onde egli gli fece un paio di
    casse con difficilissimo magisterio e con fatica incredibile di commessi di
    legni; et ordinato da quel re che l'opere et esso in Ungheria andasse,
30   l'opere, armate di legni e fasciate, in acqua messe per nave insieme con lui
    arrivarono in Ungheria. Per che egli, primieramente al re fatto riveren-
    za, fu raccolto, e quegli onori reali che fu possibile a persona vertuosa e
    di fama gli furono fatti. Appresso fatto venire l'opera, il re si volse
    trovare a vederla sballare per la volontà e desiderio, e con trombe et
35   altri suoni ne fece far molta festa. Laonde cominciato a scassar le casse
    et isdruscire gli incerati, vide Benedetto che l'umidità dell'acqua e 'l
    mucido del mare aveva tutta fatta intenerire la colla, e nello aprir gli
    incerati quasi tutti i pezzi che erano alle casse appiccati caddero in terra;
- pagina 524 -
pagina precedentepagina successiva