Volume 3

Edizione Giuntina
    sopradetto, il quale fece di sua mano. Il quale Francesco merita che
    gli sia avuto grande obligo per avere facilitato le cose d'architettura, e
    recatole più giovamento che alcun altro avesse fatto da Filippo di
    ser Brunellesco insino al tempo suo.
5   Fu sanese e scultore similmente molto lodato Lorenzo di Piero
    Vecchietti, il qual essendo prima stato orefice molto stimato, si diede
    finalmente alla scultura et a gettar di bronzo; nelle quali arti mise
    tanto studio che, divenuto eccellente, gli fu dato a fare di bronzo il
    tabernacolo dell'altar maggiore del Duomo di Siena sua patria, con
10   quegli ornamenti di marmo che ancor vi si veggiono. Il qual getto,
    che fu mirabile, gl'acquistò nome e riputazione grandissima per la
    proporzione e grazia che egli ha in tutte le parti; e chi bene considera
    questa opera, vede in essa buon disegno e che l'artefice suo fu giu-
    dizioso e pratico valentuomo. Fece il medesimo in un bel getto di
15   metallo, per la cappella de' Pittori sanesi nello Spedale grande della
    Scala, un Cristo nudo che tiene la croce in mano, d'altezza quanto
    il vivo; la qual opera, come venne benissimo nel getto, così fu rinetta
    con amore e diligenza. Nella medesima casa, nel peregrinario, è una
    storia dipinta da Lorenzo di colori, e sopra la porta di San Giovanni
20   un arco con figure lavorate a fresco. Similmente, perché il battesimo
- pagina 386 -

Edizione Torrentiniana
    de la utilità della quale non intendo più ragionare: solamente dirò che i
    Sanesi ebbero in un tempo medesimo concorrenti assai loro artefici molto
    lodati; infra i quali fu Lorenzo di Piero Vecchietti, scultore ne' suoi
    tempi molto stimato, perché nel fare il tabernacolo di bronzo con gli orna-
25   menti di marmo in su lo altar maggiore del Duomo di Siena, sua patria,
    acquistò reputazione e nome grandissimo per il mirabil getto ch'egli fece
    e per la proporzione che in tal lavoro dimostrò; nel quale chi guarda
    bene vede ancora un disegno buono et un giudicio accompagnato con
    grazia e garbo bellissimo. Onde per tale opra meritò che la Signoria di
30   Siena lo rimunerasse.
    Costui per essere amorevole e cortesissimo portava alla arte
    ch'egli esercitò et a tutti gli artefici grandissimo amore. Laonde alla cap-
    pella de' Pittori sanesi nello Spedal grande della Scala fece un Cristo
    nudo che tiene la croce in mano, di altezza quanto il vivo, col getto del
35   metallo molto ben condotto e con grazia e con amor rinetto; per che da
    quegli, oltre il pagamento, con lode di tutti gli artefici fu sempre celebrato.
    Nella medesima casa, nel peregrinario, è una storia dipinta da lui coi
    colori, e sopra la porta di San Giovanni uno arco con figure lavorate a
- pagina 386 -
pagina precedentepagina successiva