Volume 2

Edizione Giuntina
    messer Dardano Acciaiuoli, avendo fatto fabricare la chiesa di S. Nic-
    colò alle sale del Papa dietro S. Maria Novella nella via della
    Scala et in quella dato sepoltura a un suo fratello vescovo, fece di-
    pignere tutta quella chiesa a fresco di storie di S. Niccolò vescovo di
5   Bari a Spinello, che la diede finita del tutto l'anno 1334, essendovi
    stato a lavorare due anni continui. Nella quale opera si portò Spinello
    tanto bene, così nel colorirla come nel disegnarla, che insino ai dì
    nostri si erano benissimo mantenuti i colori et espressa la bontà delle
    figure, quando, pochi anni sono, furono in gran parte guasti da un
10   fuoco che disavedutamente s'apprese in quella chiesa, stata piena
    poco accortamente di paglia da non discreti uomini che se ne servi-
    vano per capanna o monizione di paglia. Dalla fama di quest'opera
    tirato, messer Barone Capelli, cittadino di Firenze, fece dipignere da
    Spinello nella capella principale di S. Maria Maggiore molte storie
15   della Madonna a fresco et alcune di S. Antonio abate, et appresso la
    sagrazione di quella chiesa antichissima, consegrata da Pelagio papa
    [secondo] di quel nome: il che tutto lavorò Spinello così bene che
    pare fatto tutto in un giorno e non in molti mesi come fu. Appresso
    al detto Papa è il ritratto d'esso messer Barone di naturale, in abito
20   di que' tempi, molto ben fatto e con bonissimo giudizio.
    Finita questa capella lavorò Spinello nella chiesa del Carmine in
    fresco la capella di S. Iacopo e S. Giovanni Apostoli, dove fra l'altre
    cose è fatto con molta diligenza quando la moglie di Zebedeo, madre
    di Iacopo, domanda a Gesù Cristo che faccia sedere uno de' figliuoli
25   suoi alla destra del Padre nel regno de' cieli e l'altro alla sinistra; e po-
    co più oltre si vede Zebedeo, Iacopo e Giovanni abandonare le reti e
    seguitar Cristo, con prontezza e maniera mirabile. In un'altra capella
    della medesima chiesa che è a canto alla maggiore, fece Spinello pur a
    fresco alcune storie della Madonna, e gl'Apostoli quando inanzi al
30   trappassar di lei le appariscono innanzi miracolosamente, e così quan-
    do ella muore e poi è portata in cielo dagl'Angeli. E perché, essendo la
    storia grande, la picciolezza della capella - non lunga più che braccia
    dieci et alta cinque - non capiva il tutto e massimamente l'Assonzione
    d'essa Nostra Donna, con bel giudizio fece Spinello voltarla nel lungo
35   della storia da una parte, dove Cristo e gl'Angeli la ricevono. In una
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Edizione Torrentiniana
    Fu condotto in Fiorenza e lavorò con Iacopo di Casentino, la domesti-
    chezza del quale aveva preso in Arezzo mentre vi lavorava nella sua
    giovanezza, et acquistò grandemente fama in quella città per molte
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