Volume 2

Edizione Giuntina
    Boschi et altri, in quella chiesa, stata molto inanzi condotta con
    migliore disegno e maniera che altra che fosse stata fatta in Toscana
    insino a quel tempo et ornata tutta di pietre quadrate e d'intagli,
    come si è detto, di mano di Margaritone, dipinse a fresco la tribuna
5   e tutta la nicchia grande della capella dell'altar maggiore, facendovi
    a fresco dodici storie della vita di Nostra Donna con figure grandi
    quanto sono le naturali, e cominciando dalla cacciata di Giovachino
    del tempio fino alla natività di Gesù Cristo. Nelle quali storie lavora-
    te a fresco si riconoscono quasi le medesime invenzioni, i lineamenti,
10   l'arie delle teste e l'attitudini delle figure che erano state proprie e
    particolari di Giotto suo maestro. E se bene tutta questa opera è
    bella, è senza dubbio molto migliore che tutto il resto quello che
    dipinse nella volta di questa nic[c]hia, perché dove figurò la Nostra
    Donna andare in cielo, oltre al far gl'Apostoli di quattro braccia
15   l'uno (nel che mostrò grandezza d'animo, e fu primo a tentare di rin-
    grandire la maniera), diede tanto bella aria alle teste e tanta vaghezza
    ai vestimenti che più non si sarebbe a que' tempi potuto disiderare.
    Similmente nei volti d'un coro d'Angeli che volano in aria intorno
    alla Madonna e con leggiadri movimenti ballando fanno sembiante
20   di cantare, dipinse una letizia veramente angelica e divina, aven-
    do massimamente fatto gl'occhi degl'Angeli, mentre suonano di-
    versi instrumenti, tutti fissi e intenti in un altro coro d'Angeli, che,
    sostenuti da una nube in forma di mandorla, portano la Madonna in
    cielo con belle attitudini e da celesti archi tutti circondati. La quale
25   opera, perché piacque e meritamente, fu cagione che gli fu data
    a fare a tempera la tavola dell'altar maggiore della detta Pieve, dove,
    in cinque quadri di figure grandi quanto il vivo fino al ginocchio,
    fece la Nostra Donna col Figliuolo in braccio, e San Giovanni Bat-
    tista e San Matteo dall'uno de' lati, e dall'altro il Vangelista e
30   San Donato, con molte figure piccole nella predella e di sopra nel
    fornimento della tavola, tutte veramente belle e condotte con bonis-
    sima maniera.
    Questa tavola, avendo io rifatto tutto di nuovo a mie spese e di
    mia mano l'altar maggior di detta Pieve, è stata posta sopra l'altar di
35   San Cristofano a piè della chiesa. Né voglio che mi paia fatica di dire
    in questo luogo, con questa occasione e non fuor di proposito, che
    mosso io da pietà cristiana e dall'affezzione che io porto a questa
    ven[eranda] chiesa collegiata et antica, e per avere io in quella appara-
    to nella mia prima fanciullezza i primi documenti e perché in essa son
40   le reliquie de' miei passati, che mosso, dico, da queste cagioni e dal
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