Volume 2

Edizione Giuntina
    e ricevuta dal sacerdote, e poi lo Sponsalizio, sono con bello orna-
    mento così ben panneggiate e ne' loro abiti semplicemente avvolte,
    ch'elle dimostrano nell'aria delle teste maestà e nella disposizione
    delle figure bellissima maniera.
5   Mediante dunque questa opera, la quale fu principio d'intro-
    durre in Siena il buon modo della pittura, facendo lume a tanti
    belli ingegni che in quella patria sono in ogni età fioriti, fu chia-
    mato Pietro a Monte Oliveto di Chiusuri, dove dipinse una ta-
    vola a tempera che oggi è posta nel paradiso sotto la chiesa. In
10   Fiorenza poi dipinse, dirimpetto alla porta sinistra della chiesa di
    Santo Spirito in sul canto dove oggi sta un beccaio, un tabernacolo
    che per la morbidezza delle teste e per la dolcezza che in esso si vede
    merita di essere sommamente da ogni intendente artefice lodato.
    Da Fiorenza andato a Pisa, lavorò in Camposanto, nella facciata che è
15   a canto alla porta principale, tutta la vita de' Santi Padri, con sì vivi
    affetti e con sì belle attitudini che, paragonando Giotto, ne riportò
    grandissima lode, avendo espresso in alcune teste, col disegno e con
    i colori, tutta quella vivacità che poteva mostrare la maniera di que'
    tempi. Da Pisa trasferitosi a Pistoia, fece in San Francesco, in una
20   tavola a tempera, una Nostra Donna con alcuni Angeli intorno molto
    bene accommodati, e nella predella che andava sotto questa tavola,
    in alcune storie fece certe figure piccole tanto pronte e tanto vive
    che in que' tempi fu cosa maravigliosa; onde, sodisfacendo non meno
    a sé che agl'altri, volle porvi il nome suo con queste parole:
25   PETRUS LAURATI DE SENIS.
    Essendo poi chiamato Pietro l'anno 1355 da messer Guglielmo ar-
    ciprete e dagl'Operai della Pieve d'Arezzo che allora erano Margarito
- pagina 144 -

Edizione Torrentiniana
    tempio accompagnata da Giovacchino e da Anna e ricevuta dal sacer-
    dote, e nell'altra lo Sposalizio di essa, con ornamenti assai e le figure ben
30   panneggiate ne' suoi abiti semplicemente avvolte.
    Dimostrò nelle cose sue maiestà e magnifica maniera, essendo il primo
    in Siena che dipignesse in fresco, [et] in tavola lavorando al modo mi-
    gliore e' fe' conoscere agli artefici di quella lui essere non meno pratico
    che diligente. A Monte Oliveto di Chiusuri dipinse una tavola a tempe-
35   ra, posta oggi nel paradiso di sotto la chiesa; et a Fiorenza, dirimpetto
    alla porta sinistra della chiesa di Santo Spirito in sul canto dove oggi sta
    il beccaio, dipinse un tabernacolo, il quale per la morbidezza delle teste e
- pagina 144 -
pagina precedentepagina successiva