Volume 6

Edizione Giuntina
    ancora che non siano finite le parti sue, si conosce, nell'essere rimasta
    abozzata e gradinata, nella imperfezione della bozza la perfezzione
    dell'opera. Ma molto più fece stupire ciascuno che, considerando,
    nel fare le sepolture del duca Giuliano e del duca Lorenzo de' Me-
5   dici, egli pensassi che non solo la terra fussi per la grandezza loro
    bastante a dar loro onorata sepoltura, ma volse che tutte le parti del
    mondo vi fossero, e che gli mettessero in mezzo e coprissero il lor
    sepolcro quattro statue: a uno pose la Notte et il Giorno, a l'altro
    l'Aurora et il Crepuscolo. Le quali statue sono con bellissime forme
10   di attitudini et artificio di muscoli lavorate, bastanti, se l'arte per-
    duta fosse, a ritornarla nella pristina luce. Vi son fra l'altre statue
    que' due Capitani armati, l'uno il pensoso duca Lorenzo nel sembian-
    te della saviezza, con bellissime gambe talmente fatte che occhio non
    può veder meglio; l'altro è il duca Giuliano, sì fiero, con una testa
15   e gola, con incassatura di occhi, profilo di naso, sfenditura di bocca,
    e capegli sì divini, mani, braccia, ginoc[c]hia e piedi; et insomma tut-
    to quello che quivi fece è da fare che gli occhi né stancare né saziare
    vi si possono già mai. Veramente, chi risguarda la bellezza de' cal-
    zari e della corazza, celeste lo crede e non mortale. Ma che dirò io
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Edizione Torrentiniana
20   si piega per dargliene: ancora che non siano finite le parti sue,
    si conosce, nell'esser rimasta abozzata e gradinata, nella imperfezzione
    della bozza la perfezzione dell'opra. Ma molto più fece stupire ciascuno
    che, considerando, nel far le sepolture del duca Giuliano e del duca Lo-
    renzo de' Medici, egli pensassi che non solo la terra fussi per la grandezza
25   loro bastante a dar loro onorata sepoltura, ma volse che tutte le parti del
    mondo vi fossero, e che gli mettessero in mez[z]o e coprissero il lor sepol-
    cro quattro statue: a uno pose la Notte et il Giorno, a l'altro l'Aurora et
    il Crepuscolo. Le quali statue sono con bellissime forme di attitudini et
    artificio di muscoli lavorate, convenienti, se l'arte perduta fosse, a ritor-
30   narla nella pristina luce. Vi son fra l'altre statue que' due Capitani ar-
    mati, l'uno il pensoso duca Lorenzo nel sembiante della saviezza, con
    bellissime gambe talmente fatte ch'occhio non può veder meglio; l'altro
    il duca Giuliano, sì fiero, con una testa e gola, con incassatura d'occhi,
    profilo di naso, sfenditura di bocca, e capegli sì divini, mani, braccia, gi-
35   nocchia e piedi; et insomma tutto quello che quivi fece è da fare che gli
    occhi né stancare né saziare vi si possono già mai. Veramente, chi
    risguarda la bellezza de' calzari e della corazza, celeste lo crede e non
    mortale. Ma che dirò io de la Aurora, femmina ignuda e da fare uscire
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