Volume 6

Edizione Giuntina
    per dar fine ad alcuni miei bisogni, e parte per fornire un lavoro in
    fresco cominciato in Cortona nelle facciate e volta della Compagnia
    del Gesù. Nel qual luogo feci tre istorie della vita di Gesù Cristo, e
    tutti i sacrificii stati fatti a Dio nel Vecchio Testamento, da Caino et
5   Abel infino a Nemia profeta; dove anche in quel mentre accomodai di
    modelli e disegni la fabrica della Madonna Nuova fuor della città. La
    quale opera del Gesù finita, tornai a Fiorenza con tutta la famiglia,
    l'anno 1555, al servizio del duca Cosimo; dove cominciai e finii i qua-
    dri e le facciate et il palco di detta sala di sopra, chiamata degli Ele-
10   menti, facendo nei quadri, che sono undici, la Castrazione di Cielo
    per l'aria; et in un terrazzo a canto a detta sala feci nel palco i fatti di
    Saturno e di Opi, e poi nel palco d'un'altra camera grande tutte le co-
    se di Cerere e Proserpina. In una camera maggiore, che è allato a que-
    sta, similmente nel palco, che è ricchissimo, istorie della dea Bere-
15   cintia e di Cibele, col suo trionfo, e le 4 Stagioni, e nelle facce tutti e'
    dodici Mesi. Nel palco d'un'altra, non così ricca, il nascimento di
    Giove, il suo essere nutrito dalla capra Alfea, col rimanente dell'altre
    cose di lui più segnalate. In un altro terrazzo a canto alla medesima
    stanza, molto ornato di pietre e di stucchi, altre cose di Giove e Giu-
20   none; e finalmente, nella camera che segue, il nascere d'Er-
    cole, con tutte le sue fatiche. E quello che non si poté mettere nel pal-
    co si mise nelle fregiature di ciascuna stanza, o si è messo ne' panni
    d'arazzo che il signor Duca ha fatto tessere con mia cartoni a ciascuna
    stanza, corrispondenti alle pitture delle facciate in alto. Non dirò
25   delle grottesche, ornamenti e pitture di scale, né altre molte minuzie
    fatte di mia mano in quello apparato di stanze, perché, oltre che
    spero se n'abbia a fare altra volta più lungo ragionamento, le può
    vedere ciascuno a sua voglia e darne giudizio. Mentre di sopra si di-
    pignevano queste stanze, si murarono l'altre che sono in sul piano
30   della Sala maggiore e rispondono a queste per dirittura a piombo, con
    gran comodi di scale publiche e secrete, che vanno dalle più alte alle
    più basse abitazioni del Palazzo.
    Morto intanto il Tasso, il Duca, che aveva grandissima voglia che
    quel palazzo - stato murato a caso et in più volte in diversi tempi, e
35   più a comodo degl'ufiziali che con alcuno buon ordine - si corregges-
    se, si risolvé a volere che per ogni modo, secondo che possibile era, si
    rassettasse, e la sala grande col tempo si dipignesse, et il Bandinello
    seguitasse la cominciata Udienza. Per dunque accordare tutto il Pa-
    lazzo insieme, cioè il fatto con quello che s'aveva da fare, mi ordinò
40   che io facessi più piante e disegni, e finalmente, secondo che alcune
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