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nove delle sue piacevolissime favole stranamente e grazioso e vago et |
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adorno. Per la prima delle quali si vedeva quando mossa a pietà della |
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fuggente Aretusa, che dall'innamorato Alfeo seguitar si vedeva, era da |
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lei in fonte convertita; sì come per la seconda si vedeva pregare Escu- |
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lapio che volesse ritornargli in vita il morto ed innocente Ippolito; il |
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che conseguito, si vedeva nella terza poi destinarlo custode in Aricia |
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del tempio e del suo sagrato bosco; ma per la quarta si vedeva scac- |
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ciare dalle pure acque, ove ella con l'altre vergini Ninfe si bagnava, la |
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da Giove violata Cinzia; e per la quinta si vedeva l'inganno da lei usa- |
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to al soprascritto Alfeo, quando, temerariamente cercando di conse- |
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guirla per moglie, condottolo a certo suo ballo et ivi in compagnia del |
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l'altre Ninfe imbrattatasi di fango il volto, lo costrinse, non potendo |
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in quella guisa riconoscerla, tutto scornato e deriso a partirsi; vede- |
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vasi per la sesta poi, in compagnia del fratello Apollo, gastigando la |
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superba Niobe, uccider lei con tutti i figliuoli suoi; e si vedeva per la |
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settima mandare il grandissimo e selvaggio porco nella selva Calido- |
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nia, che tutta l'Etolia guastava, da giusto e legittimo sdegno contro a |
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que' popoli mossa per gl'intermessi suoi sagrifizii; sì come per l'otta- |
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va, non meno sdegnosamente si vedeva convertire il misero Ateone in |
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cervo; e come nella nona ed ultima per il contrario, da pietà tratta, si |
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vedeva convertire la piangente Egeria, per la morte del marito Numa |
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Pompilio, in fonte. Ma a piè del carro in leggiadro e vago e disciolto |
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e snello abito di pelli di diversi animali quasi da loro uccisi composto, |
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si vedevan poi con gl'archi e con le faretre otto delle sue cacciatrici |
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Ninfe venire; e con loro senza più, e che la piccolissima ma graziosa |
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squadra chiudeva, il giovane Virbio di punteggiata mortella inghir- |
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landato, tenente in una delle mani una rotta carretta e nell'altra una |
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ciocca di verginali e biondi capelli. |
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CARRO DICIANOVESIMO DI CERERE |
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Ma nel dicianovesimo carro, da due gran dragoni tirato, Cerere |
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la Dea delle biade, in matronal abito, di spighe inghirlandata e con la |
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rosseggiante chioma, si vedeva non men degl'altri pomposamente ve- |
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nire, e non men pomposamente si vedeva esser reso adorno da nove, |
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delle sue favole, che dipinte state vi erano. Per la prima delle quali si |
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vedeva figurato il felice nascimento di Plutone, lo Dio delle ricchezze, |
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da lei e da Iasio eroe (secondo che in alcuni poeti si legge) generato; |
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sì come per la seconda si vedeva con gran cura lavarsi e da lei col |