Volume 6

Edizione Giuntina
    tasso, che guancial le faceva, l'oscura Notte, la quale, perciò che
    de' veraci sogni madre è tenuta, pareva che fede non piccola alle pa-
    role de' prescritti Sogni accrescer dovesse.
    Per ornamento del carro poi si vedevano, all'invenzione accomo-
5   dandosi, alcune vaghissime istoriette, con tanta leggiadria e grazia e
    diligenzia scompartite, che più non pareva che si potesse desiderare.
    Per la prima delle quali si vedeva Bacco, del Sonno padre, sur un
    pampinoso carro da due macchiati tigri tirato, con il verso, per noto
    renderlo, che diceva:
10   Bacco, del Sonno sei tu vero padre.
    Sì come nell'altro si vedeva la madre del medesimo Sonno, Cerere,
    delle solite spighe incoronata, con il verso per la medesima cagion
    posto, che diceva anch'egli:
    Cerer del dolce Sonno è dolce madre.
15   E sì come si vedeva nell'altra la moglie del medesimo Sonno, Pa-
    sitea, che di volare sopra la terra sembrando, pareva che negl'animali,
    che per gl'alberi e sopra la terra sparsi erano, indotto un placidissimo
    sonno avesse, con il suo motto anch'ella che nota la rendeva, di-
    cendo:
20   Sposa del Sonno, questa è Pasitea.
    Ma dall'altra parte si vedeva Mercurio, presidente del Sonno, ad-
    dormentare l'occhiuto Argo, con il suo motto anch'egli, dicente:
    Creare il Sonno può Mercurio ancora.
    E si vedeva, esprimendo la nobiltà e divinità del Sonno medesimo,
25   un adorno tempietto d'Esculapio, in cui molti uomini macilenti et in-
    fermi dormendo, pareva che la perduta sanità recuperassero; con il
    verso questo significante, e che diceva anch'egli:
    Rende gl'uomini sani il dolce Sonno.
    Sì come si vedeva altrove Mercurio, accennando verso alcuni So-
30   gni che di volar per l'aria sembravano, parlar nell'orecchie al Re La-
    tino che in un antro addormentato stava, dicendo il suo verso:
    Spesso in sogno parlar lece con Dio.
    Oreste poi, dalle Furie stimolato, si vedeva solo mediante i Sogni,
    che di cacciare con certi maz[z]i di papaveri le predette Furie sembravano,
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