Volume 6

Edizione Giuntina
    Massimiliano come cosa che certo è rarissima. Ma se insin
    qui ha fatto molte opere e belle, ne farà molto più per l'avenire e bel-
    lissime, avendolo ultimamente fatto il signor Prencipe accomodare di
    stanze in Palazzo, e datoli a fare una statua di braccia 5 d'una Vittoria
5   con un Prigione, che va nella Sala grande dirimpetto a un'altra di ma-
    no di Michelagnolo: farà per quel Principe opere grandi e d'impor-
    tanza, nelle quali averà largo campo di mostrare la sua molta virtù.
    Hanno di mano di costui molte opere e bellissimi modelli di cose di-
    verse messer Bernardo Vecchietti, gentiluomo fiorentino, e maestro
10   Bernardo di mona Mattea, muratore ducale, che ha condotto tutte le
    fabriche disegnate dal Vasari, con gran ecc[ellenza].
    Ma non meno di costui e ' suoi amici, e d'altri scultori Accademici, è
    giovane veramente raro e di bello ingegno Vincenzio Danti Perugino,
    il quale si ha eletto, sotto la protezzione del duca Cosimo, Fiorenza
15   per patria. Attese costui, essendo giovinetto, all'orefice, e fece in
    quella professione cose da non credere. E poi, datosi a fare di getto,
    gli bastò l'animo, di venti anni, gettare di bronzo la statua di papa
    Giulio Terzo, alta quattro braccia, che sedendo dà la benedizione:
    la quale statua, che è ragionevolissima, è oggi in sulla piazza di Pe-
20   rugia. Venuto poi a Fiorenza al servizio del signor duca Cosimo, fece
    un modello di cera bellissimo, maggior del vivo, d'un Ercole che fa
    scoppiare Anteo, per farne una figura di bronzo da dovere essere po-
    sta sopra la fonte principale del giardino di Castello, villa del detto
    signor Duca: ma fatta la forma addosso al detto modello, nel volere
25   gettarla di bronzo, non venne fatta, ancora che duo volte si rimet[t]es-
    si, o per mala fortuna o perché il metallo fusse abruciato, o altra ca-
    gione. Vòltosi dunque, per non sottoporre le fatiche al volere della
    fortuna, a lavorare di marmo, condusse in poco tempo di un pezzo
    solo di marmo due figure, cioè l'Onore che ha sotto l'Inganno, con
30   tanta diligenza, che parve non avesse mai fatto altro che maneggiare
    iscarpelli et il mazzuolo. Onde alla testa di quell'Onore, che è bella,
    fece i capegli ricci tanto ben traforati che paiono naturali e proprii,
    mostrando oltre ciò di benissimo intendere gl'ignudi; la quale statua
    è oggi nel cortile della casa del signore Sforza Almeni nella
35   via de' Servi. A Fiesole, per lo medesimo signore Sforza, fece molti
    ornamenti in un suo giardino et intorno a certe fontane. Dopo con-
    dusse al signor Duca alcuni bassi rilievi di marmo e di bronzo, che
    furono tenuti bellissimi, per essere egli in questa maniera di sculture
    per aventura non inferiore a qualunche altro. Appresso gettò, pur di
40   bronzo, la grata della nuova cappella fatta in Palazzo nelle stanze nuove,
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