Volume 6

Edizione Giuntina
    Morto poi il duca Alessandro e creato Cosimo, aiutò Bronzino al
    medesimo Puntormo nell'opera della loggia di Castello; e nelle nozze
    dell'illustrissima donna Leonora di Tolledo, moglie già del duca Co-
    simo, fece due storie di chiaro scuro nel cortile di casa Medici; e nel
5   basamento che reggeva il cavallo del Tribolo, come si disse, alcune
    storie, finte di bronzo, de' fatti del signor Giovanni de' Medici, che
    tutte furon le migliori pitture che fussero fatte in quell'apparato. Là
    dove il Duca, conosciuta la virtù di quest'uomo, gli fece metter mano
    a fare nel suo ducal palazzo una cappella non molto grande per la det-
10   ta signora Duchessa, donna nel vero, fra quante furono mai, valorosa
    e per infiniti meriti degna d'eterna lode. Nella qual cappella fece il
    Bronzino, nella volta, un partimento con putti bellissimi e quattro
    figure, ciascuna delle quali vòlta i piedi alle facce: San Francesco,
    San Ieronimo, San Michelagnolo e San Giovanni, condotte tutte con
15   diligenzia et amore grandissimo. E nell'altre tre facce (due delle quali
    sono rotte dalla porta e dalla finestra) fece tre storie di Moisè, cioè una
    per faccia. Dove è la porta fece la storia delle bisce, overo
    serpi, che piovono sopra il popolo, con molte belle considerazioni di
    figure morse, che parte muoiono, parte sono morte, et alcune guar-
20   dando nel serpente di bronzo guariscono. Nell'altra, cioè nella faccia
    della finestra, è la pioggia della manna; e nell'altra faccia intera quan-
    do passa il Mare Rosso e la sommersione di Faraone; la quale storia è
    stata stampata in Anversa. Et insomma questa opera, per cosa lavo-
    rata in fresco, non ha pari et è condotta con tutta quella diligenza e
25   studio che si poté maggiore. Nella tavola di questa cappella, fatta a
    olio, che fu posta sopra l'altare, era Cristo deposto di croce in grem-
    bo alla Madre; ma ne fu levata dal duca Cosimo per mandarla, come
    cosa rarissima, a donare a Granvela, maggiore uomo che già fusse ap-
    presso Carlo Quinto imperadore. In luogo della qual tavola ne ha
30   fatto una simile il medesimo e postala sopra l'altare in mezzo a due
    quadri non manco belli che la tavola, dentro i quali sono l'angelo
    Gabriello e la Vergine da lui annunziata. Ma in cambio di questi,
    quando ne fu levata la prima tavola, erano un San Giovanni Batista
    et un San Cosimo, che furono messi in guardaroba quando la signora
35   Duchessa, mutato pensiero, fece fare questi altri due. Il signor Duca,
    veduta in queste et altre opere l'eccellenza di questo pittore, e parti-
    colarmente che era suo proprio ritrarre dal naturale quanto con più
    diligenzia si può imaginare, fece ritrarre sé, che allora era giovane, ar-
    mato tutto d'arme bianche e con una mano sopra l'elmo; in un altro
40   quadro la signora Duchessa sua consorte, et in un altro quadro il signor
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