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gran cose di lui, il quale disegnò la sua notomia al Vessalio. Ma |
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innanzi a questi fu molto in pregio Divik da Lovano, in quella ma- |
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niera buon maestro, e Quintino della medesima terra, il quale nelle |
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sue figure osservò sempre più che poté il naturale, come anche fece |
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un suo figliuolo chiamato Giovanni. Similmente Gios di Cleves fu |
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gran coloritore e raro in far ritratti di naturale; nel che servì assai il |
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re Francesco di Francia in far molti ritratti di diversi signori e dame. |
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Sono anco stati famosi pittori, e parte sono, della medesima provin- |
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cia, Giovanni d'Hemsen, Mattias Cook d'Anversa, Bernardo di Bur- |
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selles, Giovanni Cornelis d'Amsterdam, Lamberto della medesima |
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terra, Enrico da Binat, Giovachino di Patenier di Bovines, e Giovanni |
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Scorle canonico di Utrecht, il quale portò in Fiandra molti nuovi mo- |
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di di pitture cavati d'Italia. Oltre questi, Giovanni Bella Gamba di |
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Douai, Dirik d'Harlem della medesima, e Francesco Mostaret, che |
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valse assai in fare paesi a olio, fantasticherie, bizzarrie, sogni et ima- |
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ginazioni. |
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Girolamo Hertoglien Bos e Pietro Bruveghel di Breda furono imi- |
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tatori di costui, e Lancilotto è stato eccellente in far fuochi, notti, |
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splendori, diavoli e cose somiglianti. Piero Coveck ha avuto molta in- |
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venzione nelle storie e fatto bellissimi cartoni per tapezzerie e panni |
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d'arazzo, e buona maniera e pratica nelle cose d'architettura; onde |
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ha tradotto in lingua teutonica l'opere d'architettura di Sebastiano |
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Serlio bolognese. E Giovanni di Malengt fu quasi il primo che por- |
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tasse d'Italia in Fiandra il vero modo di fare storie piene di figure |
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ignude e di poesie, e di sua mano in Silanda è una gran tribuna nella |
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badia di Midelborgo. De' quali tutti si è avuto notizia da maestro |
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Giovanni della Strada di Brucies, pittore, e da Giovanni Bologna de |
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Douai, scultore, ambi fiaminghi et eccellenti, come diremo nel trat- |
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tato degl'Accademici. |
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Ora, quanto a quelli della medesima provincia che sono vivi et in |
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pregio, il primo è fra loro, per opere di pittura e per molte carte inta- |
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gliate in rame, Francesco Froris d'Anversa, discepolo del già |
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detto Lamberto Lombardo. Costui dunque, il quale è tenuto eccellen- |
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tissimo, ha operato di maniera in tutte le cose della sua professione |
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che niuno ha meglio (dicono essi) espressi gl'affetti dell'animo, il do- |
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lore, la letizia e l'altre passioni, con bellissime e bizzarre invenzioni |
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di lui, intantoché lo chiamano, agguagliandolo all'Urbino, Raffaello |
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fiammingo; vero è che ciò a noi non dimostrano interamente le carte |
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stampate, perciò che chi intaglia, sia quanto vuole valent'uomo, non |
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mai arriva a gran pezza all'opere et al disegno e maniera di chi ha disegnato. |