Volume 6

Edizione Giuntina
    fra l'altre so che già ritrasse la signora Livia Colonna, nobilissima
    donna per chiarezza di sangue, virtù e bellezza incomparabile. E
    questo basti di Iacopo del Conte, il quale vive e va continuamente
    operando.
5   Arei potuto ancora di molti nostri Toscani e d'altri luoghi d'Italia
    fare noto il nome e l'opere loro, che me la son passata di leggieri, per-
    ché molti hanno finito, per esser vecchi, di operare, et altri che son
    giovani che si vanno sperimentando, i quali faranno conoscersi più
    con le opere che con gli scritti. E perché ancor vive et opera Adoni
10   Doni d'Ascesi, del quale, se bene feci memoria di lui nella Vita di
    Cristofano Gherardi, dirò alcune particolarità dell'opere sue, quali et
    in Perugia e per tutta l'Umbria, e particolarmente in Fuligno, sono
    [in] molte tavole; ma l'opere sue migliori sono in Ascesi a Santa Ma-
    ria degl'Angeli, nella cappelletta dove morì San Francesco, dove sono
15   alcune storie de' fatti di quel Santo lavorate a olio nel muro, le quali
    son lodate assai; oltre che ha nella testa del refettorio di quel con-
    vento lavorato a fresco la Passione di Cristo, oltre a molte opere che gli
    han fatto onore; e lo fanno tenere e cortese e liberale la gentilezza e
    cortesia sua.
20   In Orvieto sono ancora di quella cura dua giovani: uno pittore,
    chiamato Cesare del Nebbia, e l'altro scultore [. . .]; ambidua per
    una gran via da far che la loro città, che fino a oggi ha chiamato del
    continuo a ornarla maestri forestieri, che, seguitando i principî che
    hanno presi, non aranno a cercar più d'altri maestri.
25   Lavora in Orvieto in Santa Maria, Duomo di quella città, Niccolò
    dalle Pomarance, pittore giovane, il quale, avendo condotto una ta-
    vola dove Cristo resuscita Lazzaro, ha mostro, insieme con altre
    cose a fresco, di racconciar nome apresso agli altri sudetti.
    E perché de' nostri maestri italiani vivi siàno alla fine, dirò solo
30   che, avendo sentito non minore un Lodovico scultore fiorentino, qua-
    le in Inghilterra et in Bari ha fatto, secondo che m'è detto, cose nota-
    bili, per non aver io trovato qua né parenti né cognome, né visto
    l'opere sue, non posso come vorrei farne altra memoria che questa
    del nominarlo.
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