|
|
DESCRIZIONE DELL'OPERE DI IACOPO SANSAVINO |
|
|
SCULTORE FIORENTINO. |
|
|
Mentre che Andrea Contucci, scultore dal Monte Sansavino, aven- |
|
|
do già acquistato in Italia et in Ispagna nome, dopo il Buonar- |
5 |
|
ruoto, del più eccellente scultore et architetto che fosse nell'arte, si |
|
|
stava in Firenze per fare le due figure di marmo che dovevano porsi |
|
|
sopra la porta che volta alla Misericordia del tempio di San Giovanni, |
|
|
gli fu dato a imparare l'arte della scultura un giovanetto, figliuolo di |
|
|
Antonio di Iacopo Tatti, il quale aveva la natura dotato di grande in- |
10 |
|
gegno e di molta grazia nelle cose che faceva di rilievo; per che, cono- |
|
|
sciuto Andrea quanto nella scultura dovesse il giovane venire eccel- |
|
|
lente, non mancò con ogni accuratezza insegnargli tutte quelle co- |
|
|
se che potevano farlo conoscere per suo discepolo. E così aman- |
|
|
dolo sommamente et ingegnandosi con amore, e dal giovane essendo |
15 |
|
parimente amato, giudicarono i popoli che dovesse non pure essere |
|
|
eccellente al pari del suo maestro, ma che lo dovesse passare di gran |
|
|
lunga. E fu tanto l'amore e benivolenza reciproca fra questi, quasi |
|
|
padre e figliuolo, che Iacopo non più del Tatta, ma del Sansovino |
|
|
cominciò in que' primi anni a essere chiamato, e così è stato e sarà |
20 |
|
sempre. |
|
|
Cominciando dunque Iacopo a esercitare, fu talmente aiutato dalla |
|
|
natura nelle cose che egli fece, che, ancora che egli non molto studio |
|
|
e diligenzia usasse talvolta nell'operare, si vedeva nondimeno in |
|
|
quello che faceva facilità, dolcezza, grazia et un certo che di leggiadro, |
25 |
|
molto grato agli occhi degli artefici, intantoché ogni suo schizzo, o |
|
|
segno, o bozza ha sempre avuto una movenzia e fierezza che a pochi |
|
|
scoltori suole porgere la natura. Giovò anco pur assai all'uno et al- |
|
|
l'altro la pratica e l'amicizia che nella loro fanciullezza, e poi nella |
|
|
gioventù, ebbero insieme Andrea del Sarto et Iacopo Sansovino; i |
30 |
|
quali seguitando la maniera medesima nel disegno, ebbero la medesi- |
|
|
ma grazia nel fare, l'uno nella pittura e l'altro nella scultura: per che, |
|
|
conferendo insieme i dubbii dell'arte e facendo Iacopo per Andrea |
|
|
modelli di figure, s'aiutavano l'un l'altro sommamente. E che ciò sia |
|
|
vero, ne fa fede questo, che nella tavola di San Francesco delle mo- |
35 |
|
nache di via Pentolini è un San Giovanni Evangelista, il quale fu ri- |
|
|
tratto da un bellissimo modello di terra che in quei giorni il Sansovino |
|
|
fece a concorrenzia di Baccio da Monte Lupo, perché l'Arte di Por' |
|
|
Santa Maria voleva fare una statua, di braccia quattro di bronzo, in |