|
|
DESCRIZIONE DELL'OPERE DI TIZIANO DA CADOR |
|
|
PITTORE. |
|
|
Essendo nato Tiziano in Cador, piccol castello posto in sulla Piave |
|
|
e lontano cinque miglia dalla Chiusa dell'Alpe, l'anno 1480, della |
5 |
|
famiglia de' Vecelli, in quel luogo delle più nobili, pervenuto all'età |
|
|
di dieci anni con bello spirito e prontezza d'ingegno, fu mandato a |
|
|
Vinezia in casa d'un suo zio, cittadino onorato; il quale veggendo il |
|
|
putto molto inclinato alla pittura, lo pose con Gianbellino pittore, in |
|
|
quel tempo eccell[ente] e molto famoso, come s'è detto: sotto la cui |
10 |
|
disciplina attendendo al disegno, mostrò in brieve essere dotato dalla |
|
|
natura di tutte quelle parti d'ingegno e giudizio che necessarie sono |
|
|
all'arte della pittura. E perché in quel tempo Gianbellino e gli |
|
|
altri pittori di quel paese, per non avere studio di cose antiche, |
|
|
usavano molto, anzi non altro, che il ritrarre qualunche cosa facevano |
15 |
|
dal vivo, ma con maniera secca, cruda e stentata, imparò anco Tizia- |
|
|
no per allora quel modo. Ma venuto poi, l'anno circa 1507, Giorgione |
|
|
da Castel Franco, non gli piacendo in tutto il detto modo di fare, co- |
|
|
minciò a dare alle sue opere più morbidezza e maggiore rilievo con |
|
|
bella maniera, usando nondimeno di cacciar sì avanti le cose vive e |
20 |
|
naturali, e di contrafarle quanto sapeva il meglio con i colori, e mac- |
|
|
chiarle con le tinte crude e dolci, secondo che il vivo mostrava, senza |
|
|
far disegno, tenendo per fermo che il dipignere solo con i colori stessi, |
|
|
senz'altro studio di disegnare in carta, fusse il vero e miglior modo di |
|
|
fare et il vero disegno; ma non s'accorgeva che egli è necessario a chi |
25 |
|
vuol bene disporre i componimenti et accomodare l'invenzioni, ch'e' |
|
|
fa bisogno prima in più modi diferenti porle in carta, per vedere come |
|
|
il tutto torna insieme. Con ciò sia che l'idea non può vedere né imagi- |
|
|
nare perfettamente in sé stessa l'invenzioni, se non apre e non mostra |
|
|
il suo concetto agl'occhi corporali che l'aiutino a farne buon giudizio; |
30 |
|
senzaché pur bisogna fare grande studio sopra gl'ignudi a volergli in- |
|
|
tendere bene: il che non vien fatto, né si può, senza mettere in carta; |
|
|
et il tenere, sempre che altri colorisce, persone ignude innanzi overo |
|
|
vestite, è non piccola servitù. Là dove quando altri ha fatto la mano |
|
|
disegnando in carta, si vien poi di mano in mano con più agevolezza |
35 |
|
a mettere in opera disegnando e dipignendo; e così facendo pratica |
|
|
nell'arte, si fa la maniera et il giudizio perfetto, levando via quella |
|
|
fatica e stento con che si conducono le pitture di cui si è ragionato |
|
|
di sopra: per non dir nulla che, disegnando in carta, si viene a empiere |