Volume 6

Edizione Giuntina
    Vivens orbe peto laudibus aethera.
    Dagli lati, sopra due basi erano due figure in atto di tenere aperta
    una cortina, dentro la quale pareva che fussero i detti Fiumi,
    l'anima di Michelagnolo e la Fama; e ciascuna delle dette due figure
5   n'aveva sotto un'altra. Quella che era a man ritta de' Fiumi, figurata
    per Vulcano, aveva una face in mano; la figura che gli aveva il collo
    sotto i piedi, figurata per l'Odio in atto disagioso e quasi fatigante per
    uscirgli di sotto, aveva per contrasegno un avoltoio, con questo verso:
    Surgere quid properas, Odium crudele? Iaceto.
10   E questo perché le cose sopr'umane e quasi divine non deono in alcun
    modo essere né odiate né invidiate. L'altra, fatta per Aglaia, una delle
    tre Grazie e moglie di Vulcano, per significare la Proporzione, aveva
    in mano un giglio, sì perché i fiori sono dedicati alle Grazie e sì ancora
    perché si dice il giglio non disconvenirsi ne' mortorii. La figura che
15   sotto questa giaceva, e la quale era finta per la Sproporzione, aveva
    per contrassegno una scimia overo bertuccia, e sopra questo verso:
    Vivus et extinctus docuit sic sternere turpe.
    E sotto i Fiumi erano questi altri due versi:
    Venimus, Arne, tuo confixa en vulnere moesta
20   Flumina, ut ereptum mundo ploremus honorem.
    Questo quadro fu tenuto molto bello per l'invenzione, per la bellezza
    de' versi e per lo componimento di tutta la storia e vaghezza delle
    figure. E perché il pittore non come gl'altri, per commessione, con
    questa sua fatica onorò Michelagnolo, ma spontaneamente e con
25   quegli aiuti che gli fece la sua virtù avere da' suoi cortesi et onorati
    amici, meritò per ciò essere ancora maggiormente comendato.
    In un altro quadro lungo sei braccia et alto quattro, vicino alla
    porta del fianco che va fuori, aveva Tommaso da San Friano, pittore
    giovane e di molto valore, dipinto Michelagnolo come ambasciadore
30   della sua patria innanzi a papa Giulio Secondo, come si è detto che
    andò, e per quali cagioni, mandato dal Soderino.
    Non molto lontano dal sopradetto quadro, cioè poco sotto la detta
    porta del fianco che va fuori, in un altro quadro della medesima gran-
    dezza Stefano Pieri, allievo del Bronzino e giovane molto diligente
35   e studioso, aveva (sì come in vero non molto avanti era avenuto più
    volte in Roma) dipinto Michelagnolo a sedere allato all'illustrissimo
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