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a compiacenza del priore, il quale gli diede comodità di stan- |
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ze; dove molte volte scorticando corpi morti per studiare le cose di |
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notomia, cominciò a dare perfezzione al gran disegno che gl' ebbe poi. |
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Avvenne che furono cacciati di Fiorenza i Medici, e già poche set- |
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timane innanzi Michelagnolo era andato a Bologna e poi a Venezia, |
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temendo che non gli avvenisse, per essere familiare di Casa, qualche |
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caso sinistro, vedendo l'insolenzie e mal modo di governo di Piero |
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de' Medici; e non avendo avuto in Venezia trattenimento, se ne |
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tornò a Bologna. Dove avvenutogli inconsideratamente disgrazia di |
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non pigliare un contrasegno allo entrare della porta per uscir fuori, |
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come era allora ordinato per sospetto - ché messer Giovanni Benti- |
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vogli voleva che i forestieri che non avevano il contrasegno fussino |
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condennati in lire 50 di bolognini -, et incorrendo Michelagnolo in |
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tal disordine, né avendo il modo di pagare, fu compassionevolmente |
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veduto a caso da messer Giovanfrancesco Aldovrandi, uno de' Sedici |
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del governo, il quale, fattosi contare la cosa, lo liberò e lo trattenne |
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appresso di sé più d'uno anno. Et un dì l'Aldovrando, condottolo a |
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vedere l'Arca di San Domenico, fatta, come si disse, da Giovan Pi- |
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sano e poi da maestro Niccolò da l'Arca, scultori vecchi, e mancan- |
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doci un Angelo che teneva un candelliere et un San Petronio, figure |
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d'un braccio incirca, gli dimandò se gli bastasse l'animo di fargli: |