Volume 6

Edizione Giuntina
    sedici costole che risaltano, e son larghe da pič tanto quanto č la lar-
    ghezza di dua pilastri che dalla banda di sotto tramezzano le finestre
    sotto alla volta della tribuna; le quali vanno piramidalmente
    diminuendo fino a l'occhio della lanterna e da pič posano in su un
5   piedistallo della medesima larghezza, alto palmi dodici; e questo pie-
    distallo posa in sul piano della cornice che s'aggira e cammina intorno
    intorno alla tribuna, sopra la quale negli sfondati del mezzo fra le
    costole sono nel vano otto ovati grandi, alti l'uno palmi 29, e sopra
    uno spartimento di quadri che allargano da pič e stringano da capo,
10   alti 24 palmi, e stringendosi le costole viene disopra a' quadri un ton-
    do di 14 palmi alto: che vengano a essere otto ovati, otto quadri et
    otto tondi, che fanno ciascuno di loro uno sfondato pių basso, il pia-
    no de' quali mostra una ricchezza grandissima, perché disegnava Mi-
    chelagnolo le costole e gli ornamenti di detti ovati, quadri e tondi,
15   fargli tutti scorniciati di trivertino.
    Restaci a far menzione delle superficie et ornamento del sesto della
    volta dalla banda dove va il tetto, che comincia a volgersi sopra un
    basamento alto palmi 25 e mezzo, il quale ha da pič un basamento
    che ha di getto palmi dua, e cosė la cimasa da capo (la coperta o tetto
20   della quale e' disegnava coprirla del medesimo piombo che č coperto
    oggi il tetto del vecchio San Piero), che fa 16 vani da sodo a sodo,
    che cominciono dove finiscono le due colonne che gli mettono in mez-
    zo; ne' quali faceva per ciascuno nel mezzo dua finestre per dar luce
    al vano di mezzo, dove č la salita delle scale fra le dua volte, che sono
25   in tutto. Queste, per via di mensole che reggano un quarto tondo,
    faceva, sportando fuor[i], tetto di maniera che difendeva dall'acque pio-
    vane l'alta e nuova vista; et a ogni dirittura e mezzo de' sodi delle
    due colonne, sopra d[o]ve finiva il cornicione, si partiva la sua costola
    per ciascuno, allargando da pič e stringendo da capo: in tutto 16 co-
30   stole larghe palmi cinque; nel mezzo delle quali era un canale qua-
    dro, largo un palmo e mezzo, dov'egli drentovi fa una scala di sca-
    glioni alti un palmo incirca, per li quali si saliva per quelle, e scen-
    deva, dal piano dove [. . .] per infino in cima dove comincia la lan-
    terna. Questi vengano fatti di trivertino, e murati a cassetta per[ché]
35   le commettiture si difendino dall'acque e dai diacci per l'amore delle
    piogge. Fa il disegno della lanterna nella medesima diminuzione che
    fa tutta l'opera, che, battendo le fila alla circunferenza, viene ogni
    cosa a diminuire del pari et a rilevar sų con la medesima misura un
    tempio stietto di colonne tonde a dua a dua, come sta di sotto quelle
40   ne' sodi, ribattendo i suoi pilastri, per potere caminare a torno a torno
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