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sonarsi in su quello stromento tutte le parti senz'altra compagnia; |
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il quale esercizio fece costui essere un tempo gratissimo a' genti- |
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luomini di Vinezia, con i quali, come virtuoso, praticò sempre di- |
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mesticamente. Venutagli poi voglia, essendo anco giovane, d'atten- |
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dere alla pittura, apparò i primi principii da Giovan Bellino, allora |
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vecchio. E doppo lui, avendo Giorgione da Castel Franco messi in |
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quella città i modi della maniera moderna più uniti e con certo |
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fiammeggiare di colori, Sebastiano si partì da Giovanni e si acconciò |
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con Giorgione, col quale stette tanto che prese in gran parte quella |
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maniera. Onde fece alcuni ritratti in Vinegia di naturale molto simili, |
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e fra gl'altri quello di Verdelotto franzese, musico eccellentissimo, |
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che era allora maestro di cappella in San Marco, e nel medesimo |
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quadro quello di Ubretto, suo compagno cantore; il qual quadro |
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recò a Fiorenza Verdelotto, quando venne maestro di cappella in |
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San Giovanni, et oggi l'ha nelle sue case Francesco Sangallo scul- |
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tore. Fece anco in que' tempi in San Giovanni Grisostomo di Vine- |
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zia una tavola con alcune figure, che tengono tanto della maniera di |
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Giorgione, ch'elle sono state alcuna volta, da chi non ha molta co- |
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gnizione delle cose dell'arte, tenute per di mano di esso Giorgione: |
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la qual tavola è molto bella e fatta con una maniera di colorito ch'à |
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gran rilievo. Per che spargendosi la fama delle virtù di Sebastiano, |
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Agostino Chigi sanese, ricchissimo mercante, il quale in Vinegia |
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avea molti negozii, sentendo in Roma molto lodarlo, cercò di con- |
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durlo a Roma, piacendogli, oltre la pittura, che sapessi così ben |
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sonare di liuto e fosse dolce e piacevole nel conversare. Né fu gran |
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fatica condurre Bastiano a Roma, perché sapendo egli quanto quella |
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patria comune sia sempre stata aiutatrice de' begl'ingegni, vi andò |
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più che volentieri. |