Volume 5

Edizione Giuntina
    sonarsi in su quello stromento tutte le parti senz'altra compagnia;
    il quale esercizio fece costui essere un tempo gratissimo a' genti-
    luomini di Vinezia, con i quali, come virtuoso, praticò sempre di-
    mesticamente. Venutagli poi voglia, essendo anco giovane, d'atten-
5   dere alla pittura, apparò i primi principii da Giovan Bellino, allora
    vecchio. E doppo lui, avendo Giorgione da Castel Franco messi in
    quella città i modi della maniera moderna più uniti e con certo
    fiammeggiare di colori, Sebastiano si partì da Giovanni e si acconciò
    con Giorgione, col quale stette tanto che prese in gran parte quella
10   maniera. Onde fece alcuni ritratti in Vinegia di naturale molto simili,
    e fra gl'altri quello di Verdelotto franzese, musico eccellentissimo,
    che era allora maestro di cappella in San Marco, e nel medesimo
    quadro quello di Ubretto, suo compagno cantore; il qual quadro
    recò a Fiorenza Verdelotto, quando venne maestro di cappella in
15   San Giovanni, et oggi l'ha nelle sue case Francesco Sangallo scul-
    tore. Fece anco in que' tempi in San Giovanni Grisostomo di Vine-
    zia una tavola con alcune figure, che tengono tanto della maniera di
    Giorgione, ch'elle sono state alcuna volta, da chi non ha molta co-
    gnizione delle cose dell'arte, tenute per di mano di esso Giorgione:
20   la qual tavola è molto bella e fatta con una maniera di colorito ch'à
    gran rilievo. Per che spargendosi la fama delle virtù di Sebastiano,
    Agostino Chigi sanese, ricchissimo mercante, il quale in Vinegia
    avea molti negozii, sentendo in Roma molto lodarlo, cercò di con-
    durlo a Roma, piacendogli, oltre la pittura, che sapessi così ben
25   sonare di liuto e fosse dolce e piacevole nel conversare. Né fu gran
    fatica condurre Bastiano a Roma, perché sapendo egli quanto quella
    patria comune sia sempre stata aiutatrice de' begl'ingegni, vi andò
    più che volentieri.
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Edizione Torrentiniana
    vita si conosce il cieco giudizio ch'io ragionava, e comprendesi aperta-
30   mente che gli ingegni non vorrebbono patire né ancora d'onori o d'entrate
    sopra abbondare, se già non fosse in alcuni che più gli strignesse l'onore
    dell'opere che il comodo e gli agi della vita epicurea.
    Dicono che Sebastiano in Vinegia nella prima sua giovanezza si dilettò
    molto de le musiche di varie sorti. Ma perché il liuto può sonar tutte le
35   parti senza compagnia, quello continuò, di maniera che insieme con al-
    tre buone parti che aveva, lo fece sempre onorare e fra i gentiluomi di
    quella città per virtuoso conoscere. Vennegli volontà d'attendere all'arte
    della pittura, e con Giovan Bellino, allora vecchio, fece i principii dell'arte.
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