Volume 5

Edizione Giuntina
    ne servivano, i quali se ne sono spesso ricordati ne' bisogni loro. Ma
    la propria virtù sua, che tanto l'onorò in vita, gli ha fatto mediante
    l'opere sue eterna sepoltura doppo la morte, che né il tempo né
    gl'anni consumeranno.
5   Fu Giulio di statura né grande né piccolo, più presto compresso
    che leggieri di carne, di pel nero, di bella faccia, con occhio nero et
    allegro, amorevolissimo, costumato in tutte le sue azzioni, parco nel
    mangiare, e vago di vestire e vivere onoratamente. Ebbe
    discepoli assai, ma i migliori furono Gian dal Lione, Raffaello dal
10   Colle Borghese, Benedetto Pagni da Pescia, Figurino da Faenza, Ri-
    naldo e Giovanbatista Mantovani, e Fermo Guisoni, che si sta in
    Mantova e gli fa onore, essendo pittore eccel[lente]; sì come ha fatto
    ancora Benedetto, il quale ha molte cose lavorato in Pescia sua patria,
    e nel Duomo di Pisa una tavola che è nell'Opera, e parimente un qua-
15   dro di Nostra Donna con bella e gentile poesia, avendo in quello
    fatta una Fiorenza che le presenta le dignità di casa Medici: il qual
    quadro è oggi appresso il signor Mondragone spagnuolo, favori-
    tissimo dell'illustrissimo signor principe di Fiorenza.
    Morì Giulio l'anno 1546, il giorno di Tutti i Santi. E sopra la sua
20   sepoltura fu posto questo epitaffio:
    ROMANUS MORIENS SECUM TRES IULIUS ARTEIS
    ABSTULIT (HAUD MIRUM) QUATUOR UNUS ERAT.
   
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Edizione Torrentiniana
    simili almeno, come per tutta Mantova s'è veduto nell'opere di Rinaldo
    e massimamente in una facciata di chiaro oscuro alla casa de' Bagni
25   ch'è tenuta bellissima.
    Rese Giulio l'anima al cielo il giorno che si fa solenne commemorazione
    di Tutti i Santi, l'anno MDXLVI. E gli fu posto alla sepoltura lo in-
    frascritto epitaffio:
    VIDEBAT IUPPITER CORPORA SCULPTA PICTAQUE
30   SPIRARE ET AEDES MORTALIUM AEQUARIER COELO
    IULII VIRTUTE ROMANI. TUNC IRATUS
    CONCILIO DIVORUM OMNIUM VOCATO
    ILLUM E TERRIS SUSTULIT. QUOD PATI NEQUIRET
    VINCI AUT AEQUARI AB NOMINE TERRIGENA.
35   ROMANUS MORIENS SECUM TRES IULIUS ARTEIS
    ABSTULIT (HAUD MIRUM) QUATTUOR UNUS ERAT.
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