Volume 5

Edizione Giuntina
    alla sua veduta ordinaria, altro che alcune lettere in campo incarnato,
    e nel mezzo la luna, che, secondo le righe dello scritto, va di mano in
    mano crescendo e diminuendo: e nondimeno, andando sotto il qua-
    dro e guardando in una spera overo specchio, che sta sopra il qua-
5   dro a uso d'un picciol baldacchino, si vede di pittura e naturalissimo
    in detto specchio, che lo riceve dal quadro, il ritratto del re Enrico
    Secondo di Francia, alquanto maggiore del naturale, con queste let-
    tere intorno: HENRY II ROY DE FRANCE. Il medesimo ritratto si vede,
    calando il quadro abbasso e posta la fronte in sulla cornice disopra,
10   guardando in giù; ma è ben vero che chi lo mira a questo modo lo ve-
    de vòlto a contradio di quello che è nello specchio: il quale ritratto,
    dico, non si vede, se non mirandolo come di sopra, perché è dipinto
    sopra ventotto gradini sottilissimi che non si veggiono, i quali sono
    fra riga e riga dell'infrascritte parole, nelle quali, oltre al significato
15   loro ordinario, si legge, guardando i capiversi d'ambidue gl'estremi,
    alcune lettere alquante maggiori dell'altre, e nel mezzo: HENRICUS
    VALESIUS DEI GRATIA GALLORUM REX INVICTISSIMUS . Ma è ben vero
    che messer Alessandro Taddei romano, segretario di detto cardinale,
    e don Silvano Razzi, mio amicissimo, i quali mi hanno di questo qua-
20   dro e di molte altre cose dato notizia, non sanno di chi sia mano, ma
    solamente che fu donato dal detto re Enrico al cardinale Caraffa quan-
    do fu in Francia, e poi dal Caraffa al detto illustrissimo di Monte, che
    lo tenne come cosa rarissima, che è veramente. Le parole adunque
    che sono dipinte nel quadro e che sole in esso si veggiono da chi lo
25   guarda alla sua veduta ordinaria e come si guardano l'altre pitture,
    sono queste:
    HEUS TU QUID VIDES NIL UT REOR
    NISI LUNAM CRESCENTEM ET E
    REGIONE POSITAM QUE EX
30   INTERVALLO GRADATIM UTI
    CRESCIT NOS ADMONET UT IN
    UNA SPE FIDE ET CHARITATE TU
    SIMUL ET EGO ILLUMINATI
    VERBO DEI CRESCAMUS DONEC
35   AB EIUSDEM GRATIA FIAT
    LUX IN NOBIS AMPLISSIMA QUI
    EST AETERNUS ILLE DATOR LUCIS
    IN QUO ET A QUO MORTALES OMNES
    VERAM LUCEM RECIPERE SI
40   SPERAMUS IN VANUM NON SPERABIMUS
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