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VITA DI TADDEO ZUCCHERO. |
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PITTORE |
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DA SANT'AGNOLO IN VADO |
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Essendo duca d'Urbino Francesco Maria, nacque nella terra di San- |
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to Agnolo in Vado, luogo di quello Stato, l'anno 1529 a dì primo di |
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settembre, ad Ottaviano Zucchero pittore un figliuol maschio, al quale |
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pose nome Taddeo; il qual putto avendo di dieci anni imparato a leg- |
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gere e scrivere ragionevolmente, se lo tirò il padre appresso e gl'in- |
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segnò alquanto a disegnare. Ma veggendo Ottaviano quello suo fi- |
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gliuolo aver bellissimo ingegno e potere divenire altr'uomo nella pit- |
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tura che a lui non pareva essere, lo mise a stare con Pompeo da Fano, |
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suo amicissimo e pittore ordinario; l'opere del quale non piacendo a |
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Taddeo e parimente i costumi, se ne tornò a Sant'Agnolo, qui |
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vi et altrove aiutando al padre quanto poteva e sapeva. Finalmente, |
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essendo cresciuto Taddeo d'anni e di giudizio, veduto non potere |
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molto acquistare sotto la disciplina del padre, carico di sette figliuoli |
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maschi et una femina, et anco non essergli col suo poco sapere |
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d'aiuto più che tanto, tutto solo se n'andò di 14 anni a Roma, dove |
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a principio, non essendo conosciuto da niuno e niuno conoscendo, |
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patì qualche disagio; e se pure alcuno vi conosceva, vi fu da loro |
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peggio trattato che dagl'altri: per che accostatosi a Francesco cogno- |
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minato il Sant'Agnolo, il quale lavorava di grottesche con Perino del |
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Vaga a giornate, se gli raccomandò con ogni umiltà, pregandolo che |
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volesse, come parente che gl'era, aiutarlo. Ma non gli venne fatto, |
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perciò che Francesco, come molte volte fanno certi parenti, non pure |
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non l'aiutò né di fatti né di parole, ma lo riprese e ributtò agramente. |
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Ma non per tanto non si perdendo d'animo, il povero giovinetto sen- |
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za sgomentarsi si andò molti mesi trattenendo per Roma, o per me- |
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glio dire stentando, con macinare colori ora in questa et ora in quel- |
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l'altra bottega per piccol prezzo, e talora, come poteva il meglio, al- |
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cuna cosa disegnando. E se bene in ultimo si acconciò per garzone |
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con un Giovampiero calavrese, non vi fece molto frutto, perciò che |
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colui, insieme con una sua moglie, fastidiosa donna, non pure lo face- |
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vano macinare colori giorni e notte, ma lo facevano, non ch'altro, pa- |
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tire del pane; del quale acciò non potesse anco avere a bastanza né a |
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sua posta, lo tenevano in un paniere appic[c]ato al palco con certi cam- |
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panelli che, ogni poco che il paniere fosse tocco, sonavano e facevano |
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la spia. Ma questo arebbe dato poca noia a Taddeo, se avesse avuto |