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il modello per fare un Davit di bronzo simile a quello di Do- |
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nato, fatto al magnifico Cosimo Vecchio, come s'è detto, per metterlo |
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nel primo cortile, onde era stato levato quello; il quale modello piac- |
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que assai, ma per una certa lunghezza di Giovanfrancesco non si get- |
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tò mai di bronzo: onde vi fu messo l'Orfeo di marmo del Bandinello; |
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e il Davit di terra fatto dal Rustico, che era cosa rarissima, andò ma- |
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le, che fu grandissimo danno. Fece Giovanfrancesco, in un gran ton- |
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do di mezzo rilievo, una Nunziata con una prospettiva bellissima, |
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nella quale gli aiutò Raffaello Bello pittore e Niccolò Soggi, che get- |
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tata di bronzo riuscì di sì rara bellezza che non si poteva vedere più |
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bell'opera di quella; la quale fu mandata al re di Spagna. Condusse |
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poi di marmo, in un altro tondo simile, una Nostra Donna col Fi- |
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gliuolo in collo e San Giovanni Battista fanciulletto, che fu messo |
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nella prima sala del magistrato de' Consoli dell'Arte di Por Santa |
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Maria. |
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Per quest'opere essendo venuto in molto credito Giovanfrancesco, |
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i Consoli dell'Arte de' Mercatanti avendo fatto levare certe figuracce |
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di marmo che erano sopra le tre porte del tempio di San Giovanni, |
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già state fatte, come s'è detto, nel mille dugento e quaranta, et allogate |
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al Contucci Sansovino quelle che si avevano in luogo delle vecchie |
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a mettere sopra la porta che è verso la Misericordia, allogarono al |
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Rustico quelle che si avevano a porre sopra la porta che è volta verso |
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la canonica di quel tempio, acciò facesse tre figure di bronzo di brac- |
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cia quattro l'una e quelle stesse che vi erano vecchie, cioè un San |
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Giovanni che predicasse e fusse in mezzo a un Fariseo et a un Levite. |
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La quale opera fu molto conforme al gusto di Giovanfrancesco, aven- |
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do a essere posta in luogo sì celebre e di tanta importanza, et oltre |
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ciò per la concorrenza d'Andrea Contucci. Messovi dunque subita- |
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mente mano e fatto un modelletto piccolo, il quale superò con l'ec- |
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c[ellenza] dell'opera, ebbe tutte quelle considerazioni e diligenza che |
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una sì fatta opera richiedeva; la quale finita, fu tenuta in tutte le parti |
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la più composta e meglio intesa che per simile fusse stata fatta insino |
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allora, essendo quelle figure d'intera perfezione e fatte nell'aspetto con |
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grazia e bravura terribile. Similmente le bracce ignude e le |
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gambe sono benissimo intese et appiccate alle congiunture tanto bene, |
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che non è possibile far più; e per non dir nulla delle mani e de' piedi, |
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che graziose attitudini e che gravità eroica hanno quelle teste! Non |
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volle Giovanfrancesco, mentre conduceva di terra quest'opera, altri |
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atorno che Lionardo da Vinci, il quale nel fare le forme, armarle di |
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ferri, et insomma sempre, insino a che non furono gettate le statue, |