Volume 5

Edizione Giuntina
    Dopo queste cose, venuto l'anno 1550, fece Battista insieme con
    Girolamo Seciolante da Sermoneta al cardinale di Cesis, nella fac-
    ciata del suo palazzo, un'arme di papa Giulio III, stato creato allora
    nuovo Pontefice, con tre figure et alcuni putti, che furono molto lo-
5   date. E quella finita, dipinse nella Minerva, in una capella stata fa-
    bricata da un canonico di S. Piero e tutta ornata di stucchi, alcune
    storie della Nostra Donna e di Gesù Cristo in uno spartimento della
    volta, che furono la miglior cosa che insino allora avesse mai fatto.
    In una delle due facciate dipinse la Natività di Gesù Cristo con al-
10   cuni pastori et Angeli che cantano sopra la capanna, e nell'altra la
    Ressurrezione di Cristo, con molti soldati in diverse attitudini d'in-
    torno al sepolcro; e sopra ciascuna delle dette storie, in certi mezzi
    tondi, fece alcuni Profeti grandi; e finalmente, nella facciata dell'alta-
    re, Cristo crucifisso, la Nostra Donna, S. Giovanni, S. Domenico et
15   alcun'altri Santi nelle nicchie: ne' quali tutti si portò molto bene e
    da maestro ecc[ellente].
    Ma perché i suoi guadagni erano scarsi e le spese di Roma sono
    grandissime, dopo aver fatto alcune cose in tela, che non ebbono mol-
    to spaccio, se ne tornò, pensando nel mutar paese mutare anco fortu-
20   na, a Vinezia sua patria, dove mediante quel suo bel modo di dise-
    gnare fu giudicato valentuomo; e pochi giorni dopo, datogli a fare
    per la chiesa di S. Francesco della Vigna, nella capella di monsignor
    Barbaro, eletto patriarca d'Aquilea, una tavola a olio, nella quale di-
    pinse S. Giovanni che battezza Cristo nel Giordano, in aria Dio Pa-
25   dre, a basso due putti che tengono le vestimenta di esso Cristo, e ne-
    gli angoli la Nunziata; et a piè di queste figure finse una tela sopra-
    posta, con buon numero di figure piccole e ignude, cioè d'Angeli,
    Demonii et anime in Purgatorio, e con un motto che dice: «In nomi-
    ne Iesu omne genuflectatur». La qual opera, che certo fu tenuta mol-
30   to buona, gl'acquistò gran nome e credito, anzi fu cagione che i frati
    de' Zoccoli, i quali stanno in quel luogo et hanno cura della chiesa di
    S. Iobbe in Canareio, gli facessero fare in detto S. Iobbe, alla capella
    di Ca' Foscari, una Nostra Donna che siede col Figliuolo in collo,
    un S. Marco da un lato, una Santa dall'altro, et in aria alcuni Angeli
35   che spargono fiori. In S. Bartolomeo, alla sepoltura di Cristofano
    Fuccheri, mercatante todesco, fece in un quadro l'Abondanza, Mercu-
    rio et una Fama. A messer Antonio della Vecchia viniziano dipinse,
    in un quadro di figure grandi quanto il vivo e bellissime, Cristo coro-
    nato di spine et alcuni Farisei intorno che lo scherniscono.
40   Intanto, essendo stata col disegno di Iacopo Sansovino condotta
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