Volume 5

Edizione Giuntina
    essendogli stati fatti in Messina, in Puglia et in Napoli onora-
    tissimi archi pel trionfo di tanta vettoria, e dovendo venire a Roma,
    fece Antonio al palazzo di San Marco, di comessione del Papa, un
    arco trionfale di legname in sotto squadra, acciò che potesse servire
5   a due strade, tanto bello, che per opera di legname non s'è mai ve-
    duto il più superbo né il più proporzionato: e se in cotale opera fusse
    stata la superbia e la spesa de' marmi come vi fu studio, artifizio e
    diligenza nell'ordine e nel condurlo, si sarebbe potuto meritamente,
    per le statue e storie dipinte et altri ornamenti, fra le sette moli del
10   mondo annoverare. Era questo arco, posto in sull'ultimo canto che
    volge alla piazza principale, d'opera corinta, con quattro colonne ton-
    de per banda messe d'argento, et i capitegli intagliati con bellissime
    foglie, tutti messi d'oro da ogni banda. Erano bellissimi architravi,
    fregii e cornicioni posati con risalti sopra ciascuna colonna, fra le
15   quali erano due storie dipinte per ciascuna, talché faceva uno sparti-
    mento di quattro storie per banda, che erano, fra tutt'e due le bande,
    otto storie, dentrovi, come si dirà altrove da chi le dipinse, i fatti
    dello imperadore. Eravi ancora, per più ric[c]hezza, per finimento del
    frontespizio, da ogni banda sopra detto arco due figure di rilievo di
20   braccia quattro e mezzo l'una, fatte per una Roma; e le mettevano
    in mezzo due imperatori di casa d'Austria, che dinanzi era Alberto e
    Massimiliano, e da l'altra parte Federigo e Ridolfo: e così da ogni
    parte in su' cantoni erano quattro prigioni, due per banda, con gran
    numero di trofei pur di rilievo, e l'arme di Sua Santità e di Sua
25   Maestà, tutte fatte condurre con l'ordine di Antonio da scultori ec-
    [cellenti] e dai miglior' pittori che fussino allora a Roma. E non solo
    questo arco fu da Antonio ordinato, ma tutto l'apparato della
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Edizione Torrentiniana
    Avvenne che l'anno che tornò Carlo V imperadore vittorioso da Tu-
    nizi, avendo egli in Messina, in Puglia et in Napoli onoratissimi archi
30   del trionfo della vittoria sua, e venendo Sua Maestà a Roma, fu data
    commissione ad Antonio ch'al palazzo di S. Marco facesse di legname
    uno arco trionfale, il quale egli ordinò in sotto squadra, acciò che po-
    tesse servire a due strade, del quale non s'è veduto mai in tal genere il
    più superbo né il più proporzionato. E nel vero, se in tale opera fosse
35   stata la superbia e la spesa de' marmi come vi fu la diligenza del condurlo
    con la sottilità e lo studio dell'arte in legname, meritamente si avrebbe
    potuto numerare fra le sette moli del mondo. Et oltra questo, ordinò
    tutta la festa che si fece per la riceuta di sì alto imperadore. La quale
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