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VITA DI GIOVANNI DA UDINE. |
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PITTORE |
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In Udine, città del Friuli, un cittadino chiamato Giovanni, della |
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famiglia d'i Nani, fu il primo che di loro attendesse all'esercizio del |
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ricamare, nel quale il seguitarono poi i suoi descendenti con tanta |
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eccellenza, che non più de' Nani fu detta la loro casata, ma de' Rica- |
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matori. Di costoro dunque un Francesco, che visse sempre da ono- |
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rato cittadino, attendendo alle cacce et altri somiglianti esercizii, ebbe |
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un figliuolo l'anno 1494, al quale pose nome Giovanni; il quale, es- |
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sendo ancor putto, si mostrò tanto inclinato al disegno, che era cosa |
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maravigliosa; perciò che, seguitando la caccia e l'uccellare dietro al |
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padre, quando avea tempo ritraeva sempre cani, lepri, capri, et in- |
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somma tutte le sorti d'animali e d'uccelli che gli venivano alle mani; |
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il che faceva per sì fatto modo, che ognuno ne stupiva. Que- |
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sta inclinazione veggendo Francesco suo padre, lo condusse a Vine- |
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zia e lo pose a imparare l'arte del disegno con Giorgione da Castel- |
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franco; col quale dimorando il giovane, sentì tanto lodare le cose di |
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Michelagnolo e Raffaello, che si risolvé d'andare a Roma ad ogni mo- |
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do. E così, avuto lettere di favore da Domenico Grimano, amicissimo |
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di suo padre, a Baldassari Castiglioni, segretario del duca di Mantoa |
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et amicissimo di Raffaello da Urbino, se n'andò là, dove da esso Ca- |
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stiglioni essendo accommodato nella scuola de' giovani di Raffaello, |
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apprese ottimamente i principii dell'arte. Il che è di grande impor- |
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tanza, perciò che quando altri nel cominciare piglia cattiva maniera, |
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rade volte adiviene ch'ella si lasci senza difficultà per apprenderne |
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una migliore. |
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Giovanni adunque essendo stato pochissimo in Vinezia sotto la |
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disciplina di Giorgione, veduto l'andar dolce, bello e grazioso di Raf- |
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faello, si dispose, come giovane di bell'ingegno, a volere a quella |
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maniera attenersi per ogni modo. Onde, alla buona intenzione cor- |
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rispondendo l'ingegno e la mano, fece tal frutto, che in brevis- |
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simo tempo seppe tanto bene disegnare e colorire con grazia e fa- |
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cilità, che gli riusciva contrafare benissimo, per dirlo in una parola, |
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tutte le cose naturali, d'animali, di drappi, d'instrumenti, vasi, paesi, |
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casamenti e verdure, intantoché niun de' giovani di quella scuola |
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il superava. Ma soprattutto si dilettò sommamente di fare uccelli di |
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tutte le sorti, di maniera che in poco tempo ne condusse un libro |
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tanto vario e bello, che egli era lo spasso et il trastullo di Raffaello; |