Volume 5

Edizione Giuntina
    et Antonio ordinarono e fecero condurre con tanta prestezza quel
    castello overo fortezza, che è tra la Porta il Prato e San Gallo, che
    mai niuna fabbrica simile antica o moderna fu condotta sì tosto al
    suo termine; et in un torrione, che fu il primo a fondarsi, chiamato
5   il Toso, furono messi molti epigrammi e medaglie con cirimonie e
    solennissima pompa: la quale opera è celebrata oggi per tutto il
    mondo e tenuta inespugnabile.
    Fu per ordine d'Antonio condotto a Loreto il Tribolo scultore,
    Raffaello da Monte Lupo, Francesco di San Gallo allora giova-
10   ne, e Simon Cioli, i quali finirono le storie di marmo cominciate
    per Andrea Sansovino. Nel medesimo luogo condusse Antonio il
    Mosca fiorentino, intagliatore di marmi eccellentissimo, il quale
    allora lavorava, come si dirà nella sua Vita, un camino di pietra
    agl'eredi di Pellegrino da Fossombrone, che per cosa d'intaglio riuscì
15   opera divina. Costui, dico, a' preghi d'Antonio si condusse
    a Loreto, dove fece festoni che sono divinissimi; onde con prestezza
    e diligenza restò l'ornamento di quella camera di Nostra Donna
    del tutto finito, ancorché Antonio in un medesimo tempo allora
    avesse alle mani cinque opere d'importanza: alle quali tutte, benché
20   fussero in diversi luoghi e lontane l'una dall'altra, di maniera sup-
    pliva, che non mancò mai da fare a niuna, perché dove egli alcuna
    volta non poteva così tosto essere, serviva l'aiuto di Batista suo fra-
    tello. Le quali cinque opere erano: la detta fortezza di Fiorenza,
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Edizione Torrentiniana
    Vitello, con Pierfrancesco da Viterbo, mise le corde a la Porta a Faenza,
25   e per ordine di Antonio si condusse con tanta prestezza, che mai nes-
    suna fabbrica antica o moderna fu condotta sì tosto al termine. Fondòv-
    visi da principio un torrione chiamato il Toso, dove furono messi epi-
    grammi e medaglie infinite con cerimonia e pompa solenne: la quale opera
    è celebrata oggi per tutto il mondo et in quella città è tenuta inespugna-
30   bile.
    Fu con suo ordine, inanzi a questo, condotto a Loreto il Tribolo scul-
    tore, Raffaello da Monte Lupo e Francesco da San Gallo giovane, i
    quali finirono le storie di marmo cominciate per Andrea Sansovino, le
    quali lavorarono con diligenza. Era allora in Arezzo il Mosca fioren-
35   tino, intagliator di marmi raro et unico al mondo per gli intagli di che
    sorte si sia, il quale faceva un camino di pietra agli eredi di Pellegrino
    da Fossombrone, che riuscì opera divinissima per intaglio. Costui, a'
    preghi d'Antonio, si condusse a Loreto, et in quei luoghi fece festoni che
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