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Nostra Donna, al salire di certe scale che vanno in dormentorio; la |
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quale finita, stracco, povero e vecchio, se ne tornò a Siena, do- |
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ve non visse poi molto: perché amalato, per non avere né chi lo go- |
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vernasse né di che essere governato, se n'andò allo Spedal Grande, |
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e quivi finì in poche settimane il corso di sua vita. |
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Tolse Giovan Antonio, essendo giovane et in buon credito, moglie |
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in Siena una fanciulla nata di bonissime genti, e n'ebbe il primo |
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anno una figliuola: ma poi venutagli a noia, perché egli era una be- |
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stia, non la volle mai più vedere; onde ella ritiratasi da sé, visse sem- |
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pre delle sue fatiche e dell'entrate della sua dote, portando con lunga |
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e molta pacienza le bestialità e le pazzie di quel suo uomo, degno |
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veramente del nome di Mattaccio che gli posero, come s'è detto, |
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que' padri di Monte Oliveto. |
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Il Riccio sanese, discepolo di Giovan Antonio e pittore assai pra- |
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tico e valente, avendo presa per moglie la figliuola del suo maestro, |
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stata molto bene e costumatamente dalla madre allevata, fu erede di |
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tutte le cose del suocero attenenti all'arte. Questo Riccio, dico, il |
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quale ha lavorato molte opere belle e lodevoli in Siena e altrove, e |
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nel Duomo di quella città, entrando in chiesa a man manca, una cap- |
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pella lavorata di stucchi e di pitture a fresco, si sta oggi in Lucca, |
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dove ha fatto e fa tuttavia molte opere belle e lodevoli. |
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Fu similmente creato di Giovan Antonio un giovane che si chiama- |
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va Giomo del Soddoma; ma perché morì giovane, né potette dar se |
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non piccol saggio del suo ingegno e sapere, non accade dirne altro. |
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Visse il Soddoma anni 75, e morì l'anno 1554. |