Volume 5

Edizione Giuntina
    Nostra Donna, al salire di certe scale che vanno in dormentorio; la
    quale finita, stracco, povero e vecchio, se ne tornò a Siena, do-
    ve non visse poi molto: perché amalato, per non avere né chi lo go-
    vernasse né di che essere governato, se n'andò allo Spedal Grande,
5   e quivi finì in poche settimane il corso di sua vita.
    Tolse Giovan Antonio, essendo giovane et in buon credito, moglie
    in Siena una fanciulla nata di bonissime genti, e n'ebbe il primo
    anno una figliuola: ma poi venutagli a noia, perché egli era una be-
    stia, non la volle mai più vedere; onde ella ritiratasi da sé, visse sem-
10   pre delle sue fatiche e dell'entrate della sua dote, portando con lunga
    e molta pacienza le bestialità e le pazzie di quel suo uomo, degno
    veramente del nome di Mattaccio che gli posero, come s'è detto,
    que' padri di Monte Oliveto.
    Il Riccio sanese, discepolo di Giovan Antonio e pittore assai pra-
15   tico e valente, avendo presa per moglie la figliuola del suo maestro,
    stata molto bene e costumatamente dalla madre allevata, fu erede di
    tutte le cose del suocero attenenti all'arte. Questo Riccio, dico, il
    quale ha lavorato molte opere belle e lodevoli in Siena e altrove, e
    nel Duomo di quella città, entrando in chiesa a man manca, una cap-
20   pella lavorata di stucchi e di pitture a fresco, si sta oggi in Lucca,
    dove ha fatto e fa tuttavia molte opere belle e lodevoli.
    Fu similmente creato di Giovan Antonio un giovane che si chiama-
    va Giomo del Soddoma; ma perché morì giovane, né potette dar se
    non piccol saggio del suo ingegno e sapere, non accade dirne altro.
25   Visse il Soddoma anni 75, e morì l'anno 1554.
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