Volume 5

Edizione Giuntina
    lago. Nella medesima casa è un fregio grande dove sono alcuni trionfi
    coloriti e fatti con bella pratica e maniera. In casa messer Pellegrino
    Ridolfi, pur in Verona, dipinse il medesimo la incoronazione di Car-
    lo Quinto imperadore, e quando, dopo essere coronato in Bologna,
5   cavalca con il Papa per la città con grandissima pompa. A olio ha di-
    pinto la tavola principale della chiesa, che ha novamente edificata il
    duca di Mantoa vicina al castello, nella quale è la decollazione e
    martirio di Santa Barbara, con molta diligenza e giudizio lavorata;
    e quello che mosse il Duca a far fare quella tavola a Domenico, si
10   fu l'aver veduta et essergli molto piaciuta la sua maniera in una ta-
    vola che molto prima avea fatta Domenico nel Duomo di Mantoa,
    nella cappella di Santa Margherita, a concorrenza di Paulino, che
    fece quella di Santo Antonio, di Paulo Farinato, che dipinse quella
    di San Martino, e di Battista del Moro, che fece quella della Ma-
15   dalena. I quali tutti quattro veronesi furono là condotti da Ercole
    cardinale di Mantova per ornare quella chiesa, da lui stata rifatta
    col disegno di Giulio Romano. Altre opere ha fatto Domenico in Ve-
    rona, Vicenza, Vinezia, ma basti aver detto di queste. È costui co-
    stumato e virtuoso artefice, perciò che, oltre la pittura, è ottimo mu-
20   sico e de' primi dell'accademia nobilissima de' Filarmonici di Ve-
    rona. Né sarà a lui inferiore Felice suo figliuolo, il quale, ancorché
    giovane, si è mostro più che ragionevole pittore in una tavola che ha
    fatto nella chiesa della Trinità, dentro la quale è la Madonna e sei
    altri Santi grandi quanto il naturale. Né è di ciò maraviglia, avendo
25   questo giovane imparato l'arte in Firenze, dimorando in casa Ber-
    nardo Canigiani, gentiluomo fiorentino e compare di Domenico suo
    padre.
    Vive anco nella medesima Verona Bernardino detto l'India, il qua-
    le, oltre a molte altre opere, ha dipinto in casa del conte Marcantonio
30   del Tiene nella volta d'una camera in bellissime figure la favola di
    Psiche; et un'altra camera ha con belle invenzioni e maniera di pit-
    ture dipinta al conte Girolamo da Canossa.
    È anco molto lodato pittore Elliodoro Forbicini, giovane di
    bellissimo ingegno et assai pratico in tutte le maniere di pitture, ma
35   particolarmente nel far grottesche, come si può vedere nelle dette due
    camere et altri luoghi dove ha lavorato. Similmente Battista da Ve-
    rona, il quale è così e non altrimenti fuor della patria chiamato, aven-
    do avuto i primi principî della pittura da un suo zio in Verona, si pose
    con l'eccellente Tiziano in Vinezia, appresso il quale è divenuto ec-
40   cellente pittore. Dipinse costui, essendo giovane, in compagnia di
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