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da bonissimo animo vòlto a le fac[c]ende dell'arte dell'architettura, |
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e seguitando quegli, prometteva di sé que' fini che nella età matura |
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cumulatamente veggiamo per tutta l'Italia in tante cose fatte da lui. |
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Ora avvenne che essendo Giuliano, per lo impedimento che ebbe |
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di quel suo male di pietra, sforzato ritornare a Fiorenza, Antonio |
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venne in cognizione di Bramante da Castel Durante architetto, che |
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cominciò per esso - che era vecchio e, dal parletico impedito le ma- |
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ni, non poteva come prima operare - a porgergli aiuto ne' disegni |
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che si facevano; dove Antonio tanto nettamente e con pulitezza con- |
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duceva, che Bramante, trovandogli di parità misuratamente corri- |
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spondenti, fu sforzato lasciargli la cura d'infinite fatiche che egli |
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aveva a condurre, dandogli Bramante l'ordine che voleva, e tutte le |
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invenzioni e componimenti che per ogni opera s'avevano a fare. |
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Nelle quali con tanto giudizio, espedizione e diligenza si trovò ser- |
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vito da Antonio, che l'anno MDXII Bramante gli diede la cura |
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del corridore che andava a' fossi di Castel Santo Agnolo; della quale |
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opera cominciò âvere una provisione di x scudi il mese: ma seguen- |
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do poi la morte di Giulio II, l'opera rimase imperfetta. Ma lo aversi |
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acquistato Antonio già nome di persona ingegnosa nella architet- |
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tura, e che nelle cose delle muraglie avesse bonissima maniera, fu |