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della Porta a S. Piero Gattolini, della facciata in testa |
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di via Maggio a S. Felice in Piazza, e del frontone che si fece sopra la |
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porta di S. Maria del Fiore; et oltre ciò d'uno stendardo di drappo |
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per il castello, alto braccia 15 e lungo 40, nella doratura del quale |
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andorono 50 migliaia di pezzi d'oro. Ora, parendo ai pittori fiorentini |
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et altri che in questo apparato s'adoperavano, che esso Vasari fusse |
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in troppo favore del duca Alessandro, per farlo rimanere con ver- |
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gogna nella parte che gli toccava di quello apparato, grande nel vero |
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e faticosa, fecero di maniera che non si poté servire d'alcun maestro |
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di mazzonerie, né di giovani o d'altri che gl'aiutassero in alcuna cosa, |
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di quelli che erano nella città. Di che accortosi il Vasari, mandò per |
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Cristofano, Raffaello dal Colle e per Stefano Veltroni dal Monte |
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San Savino suo parente, e con il costoro aiuto e d'altri pittori d'A- |
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rezzo e d'altri luoghi condusse le sopradette opere; nelle quali si |
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portò Cristofano di maniera che fece stupire ognuno, facendo onore |
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a sé et al Vasari, che fu nelle dette opere molto lodato. Le quali finite, |
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dimorò Cristofano in Firenze molti giorni, aiutando al medesimo |
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nell'apparato che si fece per le nozze del duca Alessandro nel palazzo |
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di messer Ottaviano de' Medici; dove fra l'altre cose condusse |
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Cristofano un'arme della duchessa Margherita d'Austria, con le |
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palle abbracciate da un'aquila bellissima e con alcuni putti molto |
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ben fatti. |
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Non molto dopo, essendo stato amazzato il duca Alessandro, fu |
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fatto nel Borgo un trattato di dare una porta della città a Piero Stroz- |
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zi, quando venne a Sestino, e fu per ciò scritto da alcuni soldati Bor- |
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ghesi fuorusciti a Cristofano, pregandolo che in ciò volesse essere in |
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aiuto loro. Le quali lettere ricevute, se ben Cristofano non acconsentì |
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al volere di coloro, volle nondimeno, per non far lor male, più tosto |
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stracciare, come fece, le dette lettere, che palesarle, come secondo le |
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leggi e bandi doveva a Gherardo Gherardi, allora commessario per |
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il signor duca Cosimo nel Borgo. Cessati dunque i rumori e risa- |
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putasi la cosa, fu dato a molti Borghesi, et in fra gl'altri a Doceno, |
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bando di ribello; et il signor Alessandro Vitelli, che sapendo come il |
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fatto stava arebbe potuto aiutarlo, nol fece, perché fusse Cristofano |
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quasi forzato a servirlo nell'opera del suo giardino a Città di Castello, |
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del quale avemo di sopra ragionato: nella qual servitù avendo con- |
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sumato molto tempo senza utile e senza profitto, finalmente, come |
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disperato, si ridusse con altri fuorusciti nella villa di San Iustino, |
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lontana dal Borgo un miglio e mezzo, nel dominio della Chiesa, e |
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pochissimo lontana dal confino de' Fiorentini. Nel qual luogo, |